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[TN] Ancora violenze di militanti di CasaPound

Mentre a Roma avveniva un probabile raid punitivo di 7 o 8 neofascisti, a Trento una decina di militanti di CasaPound aggrediva e pestava un attivista del centro sociale Bruno, minacciandolo di morte. Sono i metodi dei «fascisti del terzo millennio». E il fatto che sia sempre un gruppo numeroso contro uno o pochi fa capire che si tratta non solo di casi di squadrismo, ma di episodi organizzati di pedagogia neofascista. Ecco una sintesi dei fatti che, come al solito, saranno minimizzati e spoliticizzati dai media di regime. Qui il comunicato.

Sabato 21 giugno, a tarda sera, un attivista del centro sociale Bruno è stato aggredito da una decina di fascisti appartenenti a CasaPound Trento. L’attivista è stato prima minacciato di morte e poi ferito a un labbro, riuscendo fortunatamente a scampare in fretta all’aggressione ed evitando così conseguenze peggiori.

Tra gli aggressori si è particolarmente distinto Filippo Castaldini, leader di CPI Trento, che è passato velocemente alle mani colpendo prima con un calcio e successivamente, protetto dagli altri militanti, con un pugno al volto l’attivista.

Questa è l’ennesima aggressione e l’ennesimo atto di violenza per mano dell’estrema destra trentina che va ad aggiungersi ad una lista che nell’ultimo periodo si è allungata a dismisura con episodi sempre più frequenti e inquietanti. In questa lista vi è anche il tentato omicidio di Andrea, il ragazzo pugnalato nei pressi di Arco, e il lancio di svariate bottiglie molotov ai danni di un campo Sinti nel quartiere di Piedicastello a Trento.

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