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Nessuna «collaborazione civica» con affarismo, fascismo e razzismo

– Che cos’è questo cambio di passo sulla sicurezza?
– Ehh… beh, corrisponde a quello della collaborazione civica…

Intervista di Giusi Marcante al sindaco Virginio Merola

Basta cambiare le parole per mutare magicamente anche le cose? Basta dire «collaborazione civica» al posto di «sicurezza» per riuscire a camuffare la violenza sotterranea di un progetto neocorporativo di governance cittadina che ha dietro imprenditori, soldi, affari, poteri forti?

È sotto gli occhi di tutti il fatto che Bologna sia oggi una città sempre più spenta e avvilita, soffocata dalla corruzione e dalle clientele, con una magistratura servile e collusa con il potere, un’amministrazione priva di idee e di ideali, un’università oziosa e affarista, un ceto imprenditoriale che spesso vive di ricatti ai lavoratori, di elusione fiscale e forse anche di peggio…

Parlano di «degrado», ma il degrado è anzitutto quello delle istituzioni. È il degrado di un’amministrazione che collabora con governi dittatoriali come quello dell’Eritrea. È il degrado di chi ha battuto per anni sul tema della «sicurezza» all’unisono con la destra. È quello dei vigili razzisti, di chi ammanetta la gente alle fermate del bus, del livore contro poveri, emarginati e immigrati. È questa la «microcriminalità» che ogni giorno ci ruba futuro, libertà, dignità.

È il degrado di una Questura razzista che non ha permesso che la manifestazione dei rom e dei sinti del 16 maggio arrivasse fino a Piazza Maggiore, lasciandola fuori dal centro storico e fissando un’informale «linea rossa» all’altezza dell’Arena del Sole.

È il degrado di una Questura che ha autorizzato l’ennesima provocazione dei tre guitti di Forza Nuova. Non importa se li imbucano sempre nello stesso angolino fuori vista. È un fatto evidente che il comunicato di Forza Nuova costituisce una diffamazione aggravata dalla finalità di odio razziale ed etnico. Non ci vuole molto a capirlo, basta leggerlo.

Sabato 16 maggio dalle ore 12 in Largo Caduti del lavoro Forza Nuova parteciperà alla giornata dell’Orgoglio Italiano contro la vergognosa e provocatoria parata rom, concessa da una questura che, evidentemente, non solo si piega a 90 gradi «di schiena» ai centri sociali o garantisce in anticipo gli espropri ai privati per ospitare i profughi, ma addirittura autorizza un corteo per un fantomatico orgoglio rom che tutti i bolognesi e tutti gli Italiani conoscono come orgoglio di rubare, sfruttare e non lavorare.

Non solo: perché tutto vada secondo diktat sbirresco, la stessa questura salva-antagonisti e tutela-immigrati, per tutta la giornata del 16 maggio, ha vietato a tutti i partiti politici la consueta e tranquilla attività di propaganda sotto forma di banchetti e volantinaggi; una sorta di «par condicio» repressiva da parte di chi dovrebbe tutelare l’ordine pubblico e i cittadini, e invece regala agibilità al cosiddetto «popolo rom» che fa dell’illegalità la propria tradizione, cultura e stile di vita.

Il classico velo pietoso va poi steso sulla scandalosa amministrazione comunale bolognese che, dopo aver permesso a centri sociali e immigrati di devastare la nostra città con manifestazioni inutili e dannose, ha deciso di ospitare questa clamorosa giornata dell’orgoglio rom.

I Bolognesi hanno già sopportato abbastanza.

L’Orgoglio Italiano, fin troppo calpestato dall’inettitudine dell’amministrazione comunale, dalla prepotenza straniera e dalla devastazione antagonista, si concentrerà in Largo Caduti del lavoro per mostrare, pacificamente e a tutta la città, che esistono ancora Italiani che non si arrendono.

STEFANO COLATO
UFFICIO STAMPA FORZA NUOVA BOLOGNA
tel 3937166423
e-mail: fnbologna.stampa@libero.it

Permettendo e tutelando un siffatto presidio Questura e Comune si rendono complici di un comportamento che secondo la Costituzione, su cui loro hanno giurato, dovrebbe essere un reato. Anzi, di recente una casa editrice ha dovuto ritirare un libro dal mercato e pagare un bel risarcimento per molto molto meno.

Ma qui siamo a Bologna e la nuova «collaborazione civica» include pure il Ku Klux Klan della destra bolognese

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