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Quell’amorevole squadrista del PD

Qualche mese fa Forza Nuova ha inviato una tessera ad honorem a un esponente del PD che si candidava come sindaco di Genova, Simone Regazzoni, per le sue dure prese di posizioni su immigrazione, sicurezza e degrado.

A Firenze il sindaco del PD Dario Nardella ha ricevuto ora una denuncia per «apologia del Fascismo» visto che difende e garantisce la propaganda di Forza Nuova e CasaPound. Del resto, qualche settimana fa il sindaco Nardella non aveva invitato nessun partigiano a parlare dal palco nel giorno della Liberazione della città.

A Bologna la presidente di quartiere Rosa Amorevole e tutto il PD invocano «stangate» contro una serata musicale pianificando… «decise azioni di prevenzione e repressione concordate con tutte le forze dell’ordine al Tavolo per la Sicurezza». È la solita solfa tanto per nascondere che Bologna e l’Emilia-Romagna sono diventate un’ampia area di riciclaggio del denaro sporco e di spaccio mafioso di droghe nocive e pericolose…

Intanto è passato anche il «Fertility Day», un’iniziativa fascista, razzista e sessista del PD contestata anche a Bologna

Al riguardo riceviamo e condividiamo un volantino prodotto dal Laboratorio Antifascista di Pescara:

Sfertility

(S)FERTILITY DAY ovvero… l’alba dei morti viventi!

 

IL 22 SETTEMBRE VIENE CELEBRATO IL “FERTILITY DAY”, GIORNATA DEDICATA ALLA FERTILITÀ E ALLA «PROCREAZIONE COME BENE COMUNE».

Utilizzando una retorica movimentista e linguaggi contemporanei, i post-fascisti del Partito Democratico dichiarano che il corpo delle donne deve essere messo a disposizione dello Stato italiano, per sfornare nuovi bimbi italioti, bianchi e sani, affinché in qualche modo sostengano le basi di un welfare ormai allo sbando.

Eppure queste parole non ci suonano nuove: richiamano alla mente tempi e idee lontani (o forse no?) in cui le Donne (maiuscolo d’obbligo), «madri della Patria», erano considerate semplici incubatrici pronte ad espellere nuovi cadetti e balilla. Quando QUALCUNO, per incentivare la procreazione, cercava di corrompere le fragili famiglie regalandogli intere batterie di pentole nuove.

Nel 2016 tutto questo sembrerebbe impossibile… e INVECE pochi giorni fa la Lorenzin ha pubblicamente detto che la fertilità va riletta come «bisogno essenziale non solo della coppia ma dell’intera società, promuovendo un rinnovamento culturale in tema di procreazione». Per riscoprire il «Prestigio della Maternità». In sintesi: i fascio-zombie son tornati!

E infatti, mentre ci sembra di vivere un’apocalisse, tra cambiamenti climatici, guerre senza fine e popoli in crisi, i fascio-pop del PD ci parlano di problema demografico, asserendo che:

– una donna non è libera di scegliere quando, come e se procreare: deve farlo per il bene di tutt*, perché il suo utero è «un bene comune»; d’altronde, se fai figli sei una donna, mentre se non ne fai, sarai al massimo un’isterica zitella. Anni e anni di lotte femministe e di «il corpo è mio e me lo gestisco io» finiscono seppelliti da immagini stigmatizzanti di donne con l’orologio biologico quasi scarico. Cosa vuoi che siano, poi, nove mesi di gravidanza, travagli e parti affidati alla pubblica sanità precarizzata, mesi e mesi di allattamento e cura mentre l’Unione Europea, tramite i suoi paladini, decreta la fine delle misure di welfare e la celebrazione della flessibilità attraverso le sue politiche di austerità?

– Mentre persone dello stesso sesso reclamano il diritto di avere figli, così come persone single reclamano la possibilità di adottare… mentre interi popoli chiedono asilo fuggendo dalle loro terre martoriate dalle nostre bombe… mentre figli di genitori di un altro colore chiedono di essere in qualche modo considerati… lo Stato investe per sottolineare il bisogno di coppie italiane, bianche, giovani ed eterosessuali, ribadendo l’unico modello di vita obbligatorio: quello riproduttivo.

MA NOI COSA VOGLIAMO?

RIVENDICHIAMO la libertà di decidere riguardo i nostri corpi! Così come di decidere quando, come e se fare figli; e rivendichiamo pure il diritto all’aborto, in un paese in cui più del 70% del personale medico si rifiuta di praticare interruzioni volontarie di gravidanza con la scusa dell’obiezione di coscienza.

Rivendichiamo la nostra improduttività in un sistema che ci fagocita e che cerca di trarre profitto da ogni aspetto della nostra esistenza, e per questo…

COMINCIAMO UNA RIVOLTA RIVENDICANDO la libertà di fare sesso per puro piacere, consumando e sprecando le nostre energie riproduttive, scegliendo di non cadere nella trappola sesso = procreazione. In un momento di crisi, difronte ai morti viventi di sempre, cambiamo le sorti dell’apocalisse… che sia queer!!!

LAB ANTIFA

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