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Borghezio e i neonazisti francesi

Nel sito dell’Espresso Daniele Sensi ha pubblicato un articolo su Borghezio e i neonazisti francesi. Eccone una versione scorciata. Qui invece il testo integrale.

L’europarlamentare del Carroccio ospite a Nizza nella sede del “Blocco identitario”, gruppo estremista francese che parla di «coscienza razziale» ed esalta il Mein Kampf di Hitler: «Si è messo al servizio delle nostre idee».

A Nizza, il 9 settembre 2011, presso “Lou Bastioun”, una delle “case identitarie” (bar, biblioteca e palestra di pugilato) del “Blocco identitario”, si è svolta una conferenza stampa congiunta di Mario Borghezio e Philippe Vardon, il quale, in veste di presidente della struttura regionale del “Blocco identitario”, annuncia: «Mario Borghezio intende mettersi al servizio della popolazione nizzarda in qualità di deputato europeo». Pare anzi che l’eurodeputato leghista sia una presenza fissa, a cadenza settimanale, nella roccaforte del movimento neofascista francese.

Condannato nel 2008 per «ricostituzione di gruppo disciolto» (si tratta di “Unité radicale”) e per incitamento all’odio razziale, privato per due anni dei diritti politici, Philippe Vardon aggiunge: «Insieme lavoreremo alla creazione di una fondazione europea per la formazione dei giovani militanti: con la Lega Nord abbiamo un legame di vecchia data, che d’ora in avanti si farà ancora più stretto».

È un legame consolidato da anni. Nel 2008 Borghezio consigliò ai “militanti identitari” nizzardi di ispirarsi al nazionalsocialista Julius Evola, capace di fornire i «fondamenti metafisici e spirituali della battaglia identitaria». E nel 2009, sempre a Nizza, Borghezio suggerì a quegli stessi militanti la strategia delle strategie: «Occorre insistere molto sul lato regionalista del movimento. È un buon modo per non essere considerati immediatamente fascisti nostalgici».

Che cos’è il “Blocco identitario”? Un giornalista finge di voler aderire all’organizzazione. Questa la prima lezione di dottrina che gli viene impartita: «A Norimberga non è stato condannato solo l’ariano bianco, ma l’uomo europeo e i valori di cui quello era portatore. È per questo che voi siete militanti identitari: non solo perché avete un capitale razziale nelle vene che tramanda geneticamente quei valori […]. Oggi il nemico, la nostra grande battaglia, è il meticciato. In quale famiglia oggi non c’è un meticcio? Tutti abbiamo una cugina che sta con un ragazzo di una qualche razza improbabile. Qui io vedo il pericolo, che i nostri giovani considerino ciò normale e che pensino che la negra che ci sta vicino sia un essere umano come te e me. E contro il meticciato non c’è battaglia militare che tenga: o hai una coscienza razziale o non la hai. Come ha scritto un altro pensatore: “Ogni animale si accoppia solo con un simile della sua stessa specie”. Sta scritto nel Mein Kampf».

E ogni anno il “Blocco identitario” organizza campi estivi di carattere paramilitare così definiti da Borghezio nel 2009: «una scuola politica che dia vita ad una comunità studentesca di soldati politici capaci di tener testa, sul terreno fisico, ai nostri avversari».

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