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Una candelina non basterà a lavarvi la coscienza

Ormai si sta passando dall’ipocrisia di regime al regime dell’ipocrisia. Sono quasi vent’anni che la legge Turco-Napolitano e poi la Bossi-Fini hanno cercato di limitare al massimo il fenomeno immigratorio, impedendo ai migranti dall’Africa o dall’Oriente di prendere un aereo per l’Italia e costringendoli – per un costo anche dieci o quindici volte superiore – ad affidarsi a ciò che i giornali chiamano, con lugubre eufemismo, i «viaggi della speranza». Sono norme che sono costate un numero imprecisato di vite umane, forse 200.000: uomini, donne, bambini, vecchi…

Non vi è dubbio che la Turco-Napolitano e la Bossi-Fini siano leggi contrarie ai principi fondamentali di umanità e di solidarietà. Anzi, la Turco-Napolitano è stata la prima legge di ispirazione razzista in Italia dopo le feroci leggi antisemite del 1938. Ma chi in questi anni le ha contestate e ha manifestato davanti ai CIE è stato sempre perseguito con estrema durezza dallo Stato: così è accaduto ad esempio al Circolo anarchico “Fuori Luogo” di Bologna, una sede di dibattito politico chiusa d’imperio dalla magistratura, proprio come si faceva ai tempi del Ventennio.

Ora uno dei responsabili più diretti di quelle leggi criminali, dopo quasi vent’anni di stragi in mare ha dichiarato tra le solite finte commozioni di vegliardo:

«Siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti […]. È indispensabile stroncare il traffico criminale di esseri umani in cooperazione con i paesi di provenienza dei flussi di emigranti e richiedenti asilo. Sono pertanto indispensabili presidi adeguati lungo le coste da cui partono questi viaggi di disperazione e di morte. E, tanto per cominciare, non è accettabile che vengano negati a un’istituzione valida creata dalla Commissione Europea – il Frontex – mezzi adeguati per intervenire senza indugio».

Subito il leghista Maroni ha plaudito al messaggio: «Bene il Colle, respingere i barconi. Dice ciò che facevo da ministro». Cioè quello che il Trota aveva illustrato con il videogame «Rimbalza il clandestino»

Perché meravigliarsi che i neonazisti vadano ora all’assalto dei municipi del Nord? Perché meravigliarsi che lo Stato abbia sempre avuto difficoltà a condannare gli stragisti di estrema destra?

Adesso, con le «grandi intese», a destra c’è poi una gran concorrenza. E nella ressa certi gruppuscoli si ritrovano un po’ spiazzati.

Stanca di appendere manichini, CasaPound cerca sempre più di sfruttare il Movimento 5 stelle per farsi un po’ di pubblicità.

Forza nuova ha affisso uno striscione con la scritta “Libertà” accompagnato dal simbolo di Alba Dorata sul consolato greco di Genova rivendicando implicitamente i pestaggi, le violenze, gli omicidi compiuti dai camerati greci.

«Forza Nuova e Alba Dorata sono gemellate. Forza Nuova non dimentica i suoi fratelli soprattutto quando sono sotto attacco dei nemici della libertà».

Con tutta la loro paccottiglia neonazista e tradizionalista, sono sempre più una comica. Alla loro ultima «manifestazione nazionale» con comizio di Roberto Crisantemo erano in meno di cento, tutti vestiti uguali. Ma in Europa l’estrema destra sceglie sempre più il camuffamento elettorale da «moderati». E ci riprova anche Adriano Tilgher che rifonda e ingentilisce la sua squadretta nera costituendo adesso un gruppo denominato «Fronte Nazionale»

Intanto, anche il sindaco di Bologna e la giunta, muniti di candeline, parteciperanno sabato 5 ottobre alle 16 a una commemorazione in Piazza Nettuno dei migranti morti nel mare di Lampedusa. Pare la solita sagra dell’ipocrisia, e basti a dimostrarlo la dichiarazione del sindaco Virginio Merola, che arriva dopo quasi vent’anni di stragi di migranti, di violenze nei CIE, di soprusi e angherie nelle Questure:

«Un’immane tragedia, che interroga la coscienza di tutti noi. La notizia del naufragio di un barcone carico di migranti avvenuto al largo della costa di Lampedusa mi ha profondamente addolorato. E il dolore è ancora più forte se si pensa a quanto accaduto solo pochi giorni fa nel ragusano. Questa situazione non può più essere ignorata da un Paese civile e democratico come il nostro. I responsabili di questa tratta vanno immediatamente fermati. L’Europa e gli Stati del Nord Africa hanno il dovere di risolvere una situazione che si protrae ormai da troppi anni, e che ha lasciato dietro di sé migliaia di morti. Auspico una risoluzione internazionale che riporti normalità nel Mediterraneo, affinché non sia mai più scenario di morte».

Il fatto è che la violenza è nell’ordine sociale attuale. Un pugno di privilegiati stupidi e volgari, una moltitudine di poveracci chiusi nel grigiore dello sfruttamento, nelle rate, nei debiti, malmenati nelle Questure, oppressi nelle «famiglie», repressi, vessati, umiliati, torturati…

Una candelina non basterà a lavarvi la coscienza.

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