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A Gorizia antifascisti italiani, sloveni e austriaci contro CasaPound

A Gorizia la manifestazione militarista e patriottica di CasaPound ha raccolto un migliaio di neofascisti in gran parte provenienti da Lazio e Campania. Molte bandiere, solite coreografie fintosacrali, ma pochi e tristi i camerati.

Per la cultura di destra conta solo il «vuoto» che produce la parola sacra, il lutto insondabile dell’identità che diventa violenza contro il diverso, la fascinazione lugubre degli anniversari, dei riti sacrificali, della morte. Non a caso i neofascisti gridavano comicamente «Siam pronti alla morte!»…

Commemorare i terribili, insensati massacri della Grande Guerra solo per rilanciare l’identità nazionale in senso xenofobo e autoritario è un gesto sordido, da sciacalli della memoria.

Dall’altra parte, più di mille antifascisti italiani, sloveni e austriaci si sono ritrovati per una festa libertaria, antimilitarista e antirazzista promossa dall’Osservatorio regionale antifascista del Friuli-Venezia Giulia al fine di ribadire, con Kafka, che «la guerra non suggerisce nessuna idea degna».

Durante il corteo è stata cantata fra l’altro «Gorizia tu sei maledetta», composta da un soldato anonimo durante la battaglia per Gorizia che, fra il 9 e il 14 agosto 1916, costò oltre 100.000 morti. Chi in quei giorni veniva sorpreso a cantarla, era accusato di disfattismo e fucilato. È questa la «patria» assassina celebrata dai «fascisti del terzo millennio».

Qui e qui due video della manifestazione antifascista. Qui un bel resoconto. E intanto si scopre che tra i neofascisti c’era pure una politicante del PdL, l’assessore Silvia Romano, che insulta dal palco il corteo antifascista e poi si giustifica dicendo bugie.

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