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Un’odissea partigiana

A spiegare perché il 25 aprile non è solo una ricorrenza basterebbe il volume di Mimmo Franzinelli e Nicola Graziano Un’odissea partigiana. Dalla Resistenza al manicomio, Milano, Feltrinelli, 2015.

È un fatto che in Italia non vi è mai stata una vera defascistizzazione. E la Liberazione non è un evento del passato, ma un processo storico ancora incompiuto.

Nel 1946 vi fu l’amnistia di Togliatti che, con la distinzione grottesca e disgraziata fra «torture normali» e «sevizie particolarmente efferate», prosciolse 7106 torturatori fascisti subito reintegrati negli apparati dello Stato.

Nel 1947 i maggiori partiti politici soppressero dalla bozza della Costituzione italiana il «diritto di resistenza» cassando questo articolo: «Quando i poteri pubblici violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è un diritto e un dovere del cittadino».

A differenza di Germania e Francia, la Costituzione italiana non prevede a tutt’oggi alcun «diritto di resistenza», riconosciuto invece già nella Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino del 1789. Anzi, dal 1947 ad oggi tanti pestaggi, torture e soprusi compiuti nelle caserme e nelle carceri sono sempre stati mascherati con l’imputazione di «resistenza».

Nel 1960 si calcolò che 62 dei 64 prefetti in servizio erano stati funzionari sotto il Fascismo. Lo stesso valeva per tutti i 135 questori e per i loro 139 vice. Poi, dopo il ’68, vennero le stragi di Stato.

Ancora durante il G8 di Genova nel 2001 un erede della tradizione fascista come Gianfranco Fini avrebbe diretto le operazioni di polizia e lo avrebbe fatto anche nei tragici momenti in cui perse la vita Carlo Giuliani.

E i poliziotti torturatori di Bolzaneto cantavano «Faccetta nera» e scandivano a suon di manganellate «un due tre, viva Pinochet, quattro cinque sei, a morte gli ebrei, sette otto nove, il negretto non commuove».

Ma il loro «Dio, Patria e Famiglia» non convince più nessuno. Siamo in tante e tanti a credere che una liberazione sia ancora possibile! Per questo il 25 aprile non è una ricorrenza. Ora e sempre resistenza!

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