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La CasaPound degli ipocriti

Il leader calabrese di CasaPound e consigliere comunale di Lamezia Terme, Domenico Gianturco, è stato condannato a un anno e 4 mesi per maltrattamenti, a seguito delle ripetute denunce da parte della ex moglie. Insomma, per difendere i Valori della Patria e della Famiglia, botte, umiliazioni, denigrazioni… Del resto, «Nel dubbio mena» è uno degli slogan preferiti da CasaPound.

Fin qui nulla di speciale perché è quel che accade purtroppo in tantissime famiglie italiane o meno.

Ma prontamente CasaPound ha espulso Domenico Gianturco dal movimento neofascista. Per le violenze sulla moglie? No, nient’affatto.

Anziché cogliere l’occasione per denunciare la violenza italica sulle donne, i neofascisti se la sono presa con una cooperativa cattolica contro l’emarginazione sociale. Ecco le motivazioni dell’espulsione di Gianturco:

«Il sostegno espresso da Gianturco, in occasione dell’aggiudicazione di un bando per la manutenzione del verde, alla cooperativa “Malgrado Tutto” non può assolutamente essere tollerato. È intollerabile il suo sostegno ad una cooperativa che lucra sui clandestini».

La xenofobia, si sa, copre sempre qualcos’altro. E in questo caso è evidente.

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