Ovunque soffia un vento di guerra e di terrore. A Parigi un collaboratore del presidente Macron si è messo un casco da poliziotto e il primo maggio si è divertito a picchiare un manifestante già a terra. Questa è oggi l’Europa, sempre più uguale al resto del mondo dove si fa violenza, si tortura e si uccide senza problemi. Riceviamo e condividiamo una nota di Gianni Sartori.
MERYEM FERECI TORTURATA E ASSASSINATA
di Gianni Sartori
Sembra proprio che le peggiori ipotesi sulla sorte Meryem Fereci, studentessa curda di 33 anni, da oltre una settimana desaparecida a Teheran, abbiano trovato tragica conferma. Con ogni probabilità, sequestrata e torturata, è stata poi eliminata in una operazione di “guerra sporca” da manuale.
I primi timori per la sua vita risalivano ormai a nove giorni fa, quando non era più rientrata a casa.
Ovviamente si era subito pensato che fosse caduta nuovamente in mano alle forze di polizia.
Come aveva ricordato il suo avvocato, la giovane curda era stata condannata a tre anni di carcere dal tribunale Rivoluzionario per aver partecipato a manifestazioni di protesta alla fine del 2017 e agli inizi del 2018.
Dapprima detenuta, recentemente le era stata concessa la “libertà vigilata” con l’obbligo di recarsi ogni giorno a firmare in un commissariato.
Il corpo di Meryem, bruciato e – stando ai primi rilievi – con evidenti segni di tortura, sarebbe stato ritrovato dalla polizia soltanto alla sera di sabato 14 luglio. Almeno ufficialmente.
Il riconoscimento del cadavere è stato reso possibile dal test del DNA.
A darne notizia, l’associazione che promuove la “Campagna di Difesa dei Diritti dei prigionieri”.
Con tutta probabilità siamo di fronte all’ennesima violazione dei Diritti umani e del Diritto dei popoli da parte del regime iraniano i cui metodi – evidentemente – non si differenziano più di tanto da quello turco. Almeno nei confronti dei Curdi.
Gianni Sartori