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29 settembre spritz fascisti

Apprendiamo che venerdì 29 settembre in Piazza Santo Stefano si terrà un “aperitivo solidale” organizzato dall’associazione Una Bologna Che Cambia. Essa rivendica una certa apartiticità. Non cita tuttavia alcuna apoliticità. Infatti, risulta essere nient’altro che un’associazione legata alla cosiddetta Rete dei Patrioti, figlia dello scioglimento di Forza Nuova (che non ha bisogno di presentazioni). UBCC risulta infatti popolata da alcuni volti “destri” noti a Bologna che militano nella suddetta Rete ed è più che esplicitata la loro partecipazione agli ultimi presidi del 1 maggio di quest’ultima, presidi che, ricordiamo, riportano parole d’ordine esplicitamente machiste, razziste e omofobe. Con l’evento del 29 settembre è palese il loro tentativo di coinvolgere ignar* cittadin* in un tentativo di ricostruire una forza politica chiaramente fascista.

Hanno provato a passare inosservati, ma la loro puzza di sterco fascista si sente sempre anche a distanza.

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Il 2 agosto non ci provate!


Il 2 agosto 1980 era sabato, il primo del mese, per molte e molti il primo delle ferie. Dalla stazione di Bologna passavano migliaia di persone, dirette al mare o in montagna. Qualcunə probabilmente aveva scelto il treno spaventato dalla notizia del Dc9 Itavia precipitato al largo dell’isola di Ustica poco più di un mese prima. Alle 10.25 di quel sabato una bomba esplose nella sala di aspetto di seconda classe. Ottantacinque persone morirono, 200 rimasero ferite. Oggi sappiamo che a mettere quella bomba furono Francesca Mambro, Giuseppe Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini, militanti della formazione neofascista “Nuclei armati rivoluzionari”, condannati in via definitiva. Sentenze di primo grado hanno poi riconosciuto colpevoli il loro camerata Gilberto Cavallini e anche Paolo Bellini, che faceva parte di un altra organizzazione neofascista, “Avanguardia nazionale” ed è inoltre coinvolto nelle indagini per le stragi di mafia del 1992 e 1993. Le motivazioni della sentenza del processo a Bellini sono molto interessanti perché ricostruiscono il ruolo di diverse altre persone, tutte decedute, in base alle quali si delinea chiaramente la catena decisionale che ha guidato le azioni dei neofascisti: fu la loggia massonica P2 guidata da Licio Gelli a organizzarla, e potè avvalersi di importanti complicità nelle istituzioni, a partire da Federico Umberto D’Amato, potente capo dell’Ufficio affari riservati del ministero dell’Interno, come anche nei servizi segreti e nelle forze di polizia.

Nonostante tutto ciò, c’è ancora chi tenta di accreditare ipotesi alternative per negare le responsabilità dei neofascisti. Lo fanno gli avvocati delle persone sottoposte a processo (e fin qui…), ma lo fanno anche, da sempre, esponenti politici dei partiti oggi al governo nazionale, il più a destra della storia repubblicana. Li vediamo da sempre prodigarsi in interviste, convegni e piagnistei vari sulla fantomatica pista che coinvolgerebbe il Fronte popolare di liberazione di Palestina e l’Autonomia romana di allora. Una teoria che ha già mostrato più volte la sua inconsistenza e infondatezza.

Il 2 agosto non ci provate! Qualunque esponente istituzionale venga per le commemorazioni sappia che Bologna non può accettare altre offese alla propria storia e alle proprie vittime.

Apprendiamo che a rappresentare il governo sarà il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, già vicecommissario e prefetto a Bologna, capo di gabinetto di Salvini ai tempi degli infami decreti sicurezza, quest’anno artefice di porcate come il decreto rave, l’abolizione della protezione speciale per i migranti, le assurde prescrizioni alle ong impegnate nei salvataggi in mare. Una presenza sgradita per chiunque abbia a cuore libertà e rispetto della vita umana.

Parteciperemo ogni anno al corteo che parte alle 9,15 da piazza del Nettuno, nella certezza che nessuna provocazione sarà tollerata. E dal giorno dopo, come ogni giorno, continueremo a opporci a tutto ciò che questo governo rappresenta: autoritarismo, razzismo istituzionale, sfruttamento, distruzione del welfare, omotransfobia, patriarcato, negazionismo della crisi climatica, corporativismo. Non vivremo nel mondo di merda che i vostri camerati sognavano mentre riempivano l’Italia di bombe e di sangue.

Nodo Sociale Antifascista – Bologna
staffetta.noblogs.org
mastodon.bida.im/@staffetta
fb.com/staffettantifa

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Solidarietà a Nahel


A seguito di quanto accaduto lo scorso martedì a Nanterre, in Francia, non possiamo che esprimere pieno supporto e solidarietà alla famiglia e agli amici di Nahel.

Il procuratore incaricato del caso ha dichiarato che “l’agente non soddisfaceva le “condizioni legali per l’uso delle armi da fuoco” e ha disposto la sua detenzione. Tuttavia, di fronte alle continue violenze da parte della polizia, la decisione del procuratore non può di certo essere degna di fiducia. Gli abusi in divisa sono una realtà quotidiana, soprattutto per le persone razzializzate, migranti o provenienti da quartieri meno abbienti. La vicenda di Nahel lo conferma ancora una volta.
La retorica dietro la quale si nascondono gli agenti e i politici di cui fanno le veci, è una retorica perbenista che mira alla normalizzazione della violenza in virtù del mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico all’interno delle città e degli Stati.
Come anarchic3 militant3 siamo solidali con 3 amic3 e la famiglia di Nahel così come supportiamo le numerose manifestazione e azioni di piazza che si sono verificate e stanno avvenendo in tutta la Francia.
POLICE PARTOUT,JUSTICE NULLE PART 
#JusticepourNahel et pour tous les autres

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NO ALLE PROVOCAZIONI FASCISTE

Sabato 13 maggio, alle 17, i fascisti della Rete dei Patrioti (movimento formatosi dopo lo scioglimento di Forza Nuova), terrà un infame presidio con lo scopo di alimentare il già forte clima di odio nei confronti delle persone migranti. All’ombra del decreto Cutro, questi “patrioti” (che tanto dicono di essere contrari al governo Meloni) altro non fanno che sostenere quel sistema fondato sulle menzogne atte a incrementare l’odio degli ultimi verso gli ultimi.
Non lasceremo che queste provocazioni fasciste passino inosservate.

Sabato 13 maggio, ore 17, Piazza Santo Stefano

FUORI I FASCISTI DA BOLOGNA

-Nodo Sociale Antifascista.

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Fuori i fascisti dalla città!

Come le allergie, anche i fascisti non hanno tardato a ricomparire ai primi segni di primavera.

La settimana scorsa si è tenuto un flash mob diverse città d’Italia, tra cui anche Bologna dell’Associazione Vento dell’Est- associazione che si occupa di creare un nuovo asse di ferro tra l’Italia e la Russia- con striscioni che richiedevano la cessazioni di invio di armi a Kiev e prendevano posizioni contro la NATO, in chiave filoputinista. Ma come abbiamo già detto qui https://staffetta.noblogs.org/post/2022/03/03/le-merde-fasciste-in-piazza/  e qui   https://staffetta.noblogs.org/post/2022/02/23/ucraina-2022-la-frittata-e-fatta/   queste posizioni non ci sorprendono affatto!

Inoltre, dobbiamo rendere noto che questa settimana ci sarà un presidio contro le persone migranti, chiamato dal Movimento Nazionale- Rete dei patrioti, previsto sabato 13 in Piazza Santo Stefano alle 17:00.

Invitiamo tutte le realtà e singole individualità che rigettano il fascismo in tutte le sue forme alla massima sorveglianza antifascista.

FUORI I FASCISTI DALLA CITTA’

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25 aprile: una precisazione

In relazione alle dichiarazioni e alle notizie di stampa rispetto all’allontanamento di manifestanti a favore della resistenza ucraina, precisiamo che esso non è avvenuto, come si legge, nel corso del corteo partito in mattinata da piazza dell’Unita e conclusosi in piazza San Rocco, promosso da chi scrive in coordinamento con diversi spazi sociali e realtà collettive cittadine.

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25 aprile contro ogni fascismo

Di seguito l’intervento letto dal palco di piazza San Rocco al termine del corteo partito stamattina da piazza dell’Unità e partecipato da oltre duemila persone

Staffetta

Settantotto anni fa cadeva definitivamente il regime fascista in Italia. Qualcosa poi deve essere andato storto, perché abbiamo di nuovo i fascisti al governo. Gli eredi diretti della Repubblica di Salò e dell’Msi, con tanto di fiamma tricolore che nel simbolo si sprigiona dalla bara del Duce. La Costituzione del quarantotto non è riuscita a impedire che questo avvenisse. Forse non è davvero la più bella del mondo come molti dicono.

Nelle decisioni del governo Meloni si riconoscono tanti tratti del fascismo storico: il razzismo verso i migranti è il più evidente ma non l’unico. C’è il corporativismo: questo è lasciare che siano agricoltori e allevatori a decidere le politiche alimentari e sanitarie, o mettere lo status quo del settore dell’automotive prima di ogni considerazione su transizione ecologica e cambiamento climatico. C’è la difesa dell’ordine patriarcale della società, la compressione dei diritti delle persone lgbtqia+. Potrei andare avanti a lungo.

Quel che ci interessa di più è la necessità di una resistenza al fascismo, in tutte le forme in cui si presenta. Da noi, ora, il fascismo ha il volto di Giorgia Meloni, a cui è necessario e urgente opporsi con molta più forza e determinazione rispetto a quanto fatto finora.

Negli Stati Uniti il fascismo ha il volto di Donald Trump. Per le nostre compagne e compagni che ogni giorno in Kurdistan difendono la rivoluzione del confederalismo democratico il fascismo ha avuto i volti dei macellai dell’Isis, ha il volto di Erdogan, di Assad, di Khamenei. Abbiamo manifestato gridando “Donna, vita, libertà”, i cardini di una società nuova possibile in medio oriente e ovunque, uno slogan che dal Kurdistan è arrivato a definire l’intera sollevazione in corso in Iran contro la Repubblica islamica: alle donne e agli uomini che si ribellano e subiscono la sanguinosa repressione del regime va tutta la nostra solidarietà.

Nell’Europa orientale, infine, il fascismo ha il volto di Vladimir Putin. Un autocrate al potere di un quarto di secolo, che ha annullato ogni libertà di espressione in Russia, mandante di guerre sanguinarie in Cecenia e Georgia, che un anno fa ha attaccato il popolo ucraino con motivazioni false e pretestuose, quale l’esistenza di gruppi di estrema destra che non hanno nessuna influenza né sul governo né sull’esercito. Da questo punto di vista, avrebbe molto più bisogno di essere denazificata l’Italia. Putin è direttamente responsabile di sistematici bombardamenti sulla popolazione civile, di torture e decapitazioni degne dell’Isis, deportazioni di minori, stupri. Le compagne e compagni antiautoritarie, antifasciste, femministe da Ucraina, Russia e Bielorussia con cui siamo in contatto non nascondono sotto il tappeto i problemi che l’Ucraina aveva prima dell’invasione su larga scala ma ci chiedono tutto il supporto possibile per non finire a vivere nel totalitarismo imposto dall’occupazione russa. Non negano le contraddizioni insite nel sostenere un esercito regolare e anche nel’arruolarsi. Ma la resistenza all’invasione – perché questo è: resistenza – non può essere condotta in altro modo, milizie autonome, ci spiegano, non avrebbero speranza di sopravvivere. Noi siamo al loro fianco, come siamo sempre stati e sempre saremo contro ogni fascismo dovunque e in qualunque forma si manifesti.

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25 aprile: anche quella ucraina è Resistenza!

Domani scenderemo in piazza nell’anniversario della Liberazione per festeggiare la Resistenza partigiana ma anche a fianco delle compagne antiautoritarie e dei compagni antiautoritari che, da Ucraina, Russia e Bielorussia, lottano contro ogni mezzo contro il regime totalitario e genocida di Vladimir Putin. Siamo in contatto con loro, non negano i problemi che l’Ucraina aveva prima dell’invasione su larga scala, e nemmeno le contraddizioni che implica sostenere un esercito regolare e anche arruolarsi, ma ci chiedono tutto il supporto possibile. La resistenza all’invasione, ci dicono, non può essere condotta in altro modo: milizie autonome non avrebbero speranza di sopravvivere

La Russia ha attaccato il popolo ucraino con motivazioni pretestuose, come l’esistenza di gruppuscoli neofascisti che non hanno nessuna influenza né sul governo né sull’esercito. Ha bombardato condomini, torturato, stuprato, decapitato. Ha deportato bambini. In Russia e nei territori occupati non c’è libertà di espressione, far parte della comunità lgbtq+ è un reato punito con la galera. Vivere sotto un simile regime è il peggiore incubo di chiunque abbia a cuore la libertà. Per questo, il nostro 25 aprile sarà anche una giornata di lotta contro il totalitarismo di Putin.

Appuntamento alle 10.00 in piazza dell’Unità

FUCK PUTIN! STOP GENOCIDIO!

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Corteo del 25 aprile

Anche quest’anno ci troviamo ad avvicinarci al 25 aprile in un momento in cui questa data ha la necessità di esprimere molto più che un semplice festeggiamento in occasione di una ricorrenza: deve essere una giornata di lotta in cui ricordare, e nel ricordo non fare passi indietro di fronte agli attacchi che subiamo quotidianamente alle nostre vite e ai nostri territori.

Ci vediamo in piazza dell’Unità alle 10

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Corteo nazionale per Dax

Sabato 18 marzo
Corteo nazionale per Dax
Antifascismo è anticapitalismo

piazzaleLoretoh14


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