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Ri-solidarietà a XM24 e a tutte le occupazioni!

Era il 2002 quando, in alcuni spazi dismessi dell’ex mercato ortofrutticolo di via Fioravanti 24, nasceva il centro sociale XM24. Un luogo di autogestione e di sperimentazione dal basso attraversato da migliaia e migliaia di persone e da molteplici esperienze politiche, musicali, culturali, agricole e antropologiche che hanno contribuito alla storia di questa città.

Negli ultimi anni gli attacchi bipartisan contro XM24 sono diventati sempre più aggressivi con in testa il PD e la Lega, concordi e speculari nell’invocare «ordine» e «sicurezza». E adesso, dopo un’estate di proclami e di violenze, una circolare del Ministro dell’Inferno prospetta un’ulteriore stretta repressiva contro occupazioni abitative e centri sociali.

Prontamente, il PD bolognese applaude e l’assessore alla sicurezza Alberto Aitini declina localmente la politica del cambiamento: «Quello di XM24 è un problema che verrà risolto. Se ne devono andare da lì perché hanno già creato troppi problemi».

Questi sgomberi hanno sempre riconsegnato alla polvere spazi che prima erano inutilizzati e dopo restano quasi sempre vuoti e abbandonati. È accaduto con le tante occupazioni di Crash e di Social Log. È accaduto con le occupazioni froce di Atlantide e della Consultoria queer. È accaduto in decine e decine di sgomberi, come hanno documentato le inchieste di Zic  Chiedi alla polvere e Chiedi (ancora) alla polvere.

E da dopodomani 5 settembre in 12 città, tra cui Bologna, le forze dell’ordine potranno usare il taser. Infatti, secondo il Ministro dell’Inferno «la proprietà privata è sacra», mentre la vita delle persone lo è assai meno…

Oggi il problema dell’autodifesa sociale dalla violenza di Stato si potrebbe riassumere con una frase di Italo Calvino:

«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

Diamo spazio a Xm24, a Crash e a tutte le occupazioni minacciate di sgombero! Difendiamo ogni spazio di libertà!

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