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#NonsoloBibbiano

Nel vuoto spinto di questa fine estate italiana, per un momento ha ripreso quota sui media il caso abietto e odioso di Bibbiano. Ovviamente, i media mettono in primo piano qualche dettaglio sensazionale per attrarre lettori, ma non si pongono domande fondamentali e assai poco rassicuranti: quali meccanismi hanno reso possibili tali violenze istituzionali? quanto sono estese? da quanto tempo durano?…

In effetti l’articolo 403 che dà ogni potere ai servizi sociali per allontanare i bambini dalle famiglie è un articolo di epoca fascista, mai modificato e applicato da settant’anni nei modi più odiosi, classisti, razzisti e discriminatori.

Ancora oggi, ogni anno sono migliaia in Italia gli allontanamenti coatti di bambini dalle loro famiglie per i motivi più vari, spesso assurdi, vaghi, ridicoli. Migliaia di genitori sono obbligati a somministrare psicofarmaci ai loro figli per non vederli affidati a comunità terapeutiche in base a diagnosi inconsistenti di «iperattivismo» o «deficit d’attenzione». Tutto in base a un modello sempre più burocratico di «sicurezza» e di «salute» che ha dietro affarismo, equilibri di potere, strutture, soldi pubblici, appalti, consulenze…

Ciò accade non solo a Bibbiano, ma ovunque. Anzi, quello di togliere i figli ai genitori è sempre stato un sogno del potere. Lo faceva l’Italia fascista contro chi non era conforme alla cultura di regime… Lo facevano i militari argentini con i figli dei desaparecidos

Già tra il XVII e il XVIII secolo gli stati europei cercavano di assorbire il problema del nomadismo sottraendo i bambini agli accampamenti «diseducativi» dei rom per affidarli ai contadini e al «sano» lavoro dei campi, in nome di un progetto di «sicurezza» e di «salute». Ed è questo il sogno anche dell’attuale Ministro dell’Inferno:

«Perché i tribunali non vanno nei campi rom a portar via e salvare quei bimbi?»

Così funziona lo Stato: deportazioni di bambini, fogli di via, mini-Daspo urbani contro mendicanti e senzatetto, deportazioni di migranti, sequestri di profughi, deportazioni di «terremotati», di «alienati»… Oggi un’incredibile quantità di violenza di Stato si scarica su chi è socialmente più debole. E le deportazioni di Bibbiano non sono tanto diverse da altre deportazioni in cui tutti i governi si sono distinti da vent’anni a questa parte…

In effetti, il caso di Bibbiano non consiste nei presunti abusi sessuali, ma nel fatto che un sistema ipersecuritario di tutela dell’infanzia, considerato un modello d’eccellenza, abbia prodotto ingiustizia, soprusi e dolore come accade in tutti i sistemi securitari. Perché il solo correttivo all’arbitrio e all’affarismo di tali sistemi è l’onestà e la bontà d’animo di chi li fa funzionare…

Bibbiano in realtà mostra a nudo che cos’è e come funziona concretamente lo Stato. Per questo la politica e i media cercano continuamente di rassicurarci dicendo che il tal psichiatra era sprovvisto di una laurea specifica, o che la tal coppia di lesbiche era inadeguata a crescere un bambino. È il solito argomento delle poche mele marce. Come se uno psichiatra più titolato o una coppia d’altro genere potessero rendere meno odiosa quella violenza legittimata, organizzata ed esercitata dalle leggi, dalle istituzioni, dalle forze dell’ordine.

Oggi la destra cerca di strumentalizzare il caso di Bibbiano solo per nascondere che quegli abusi d’autorità sono lo specchio della loro cultura e l’effetto di una legislazione d’epoca fascista mai messa in discussione.

Ora e sempre resistenza!

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