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[BO] Cazzola (Pdl) perde una buona occasione per tacere


Con il consueto pressapochismo della disinformazja di destra, il deputato bolognese del Pdl Giuliano Cazzola auspica una commemorazione del 2 agosto all’insegna della «concordia» e si preoccupa che si possano verificare i fischi in piazza che da sempre accolgono i rappresentanti delle istituzioni:

«Tra poche settimane – ricorda Cazzola in una nota – ricorrerà il trentesimo anniversario dello strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. È tempo di rivolgere, con grande rispetto, all’Associazione dei famigliari delle vittime una domanda: vogliamo celebrare in una unità e concordia quel tragico evento che ha colpito la città e il Paese, oppure quella triste giornata diventerà, come sempre, il pretesto per contestare il ministro di turno soltanto perché rappresenta un governo di centro destra? Se così deve essere è bene saperlo, perché faremo in modo di commemorare quei morti per conto nostro».

Cazzola non lo sa, o finge di non saperlo. Quest’anno pare che – finalmente! – nessun rappresentante dello Stato parlerà dal palco.

Se i mandanti della strage erano ai piani alti dello Stato, i rappresentanti dello Stato non dovrebbero avere alcun diritto di parlare in piazza il 2 agosto. Se lo Stato ha intralciato e intralcia la verità, i fischi sono sempre stati una forma di dissenso civile dinanzi all’ipocrisia, all’arroganza, ai depistaggi e ai segreti istituzionali. Negli anni, quella piazza ha sempre tributato a Torquato Secci e a Paolo Bolognesi un applauso solidale, prolungato, caloroso e «concorde».

Solo la verità può creare concordia, ma come ha scritto a proposito del 2 agosto Stefano Tassinari nell’Amore degli insorti: «Lo Stato non si pente e i nomi non li fa».

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