«2 Agosto 1980-2 Agosto 2010. Strage fascista alla stazione di Bologna, 85 morti e 200 feriti. 30 anni di veleni contro le tante verità accertate, di premi per gli assassini, di mandanti ancora senza volto, di segreti di Stato». Così dichiara il manifesto di commemorazione del trentesimo anniversario del 2 agosto realizzato dall’Associazione familiari delle vittime.
Ha ragione Gianmarco De Pieri del TPO quando sottolinea l’attualità del 2 agosto e invita a una riflessione pubblica della città su che cosa abbia significato quella strage, i depistaggi, l’ossessivo revisionismo mediatico che ogni anno cerca di occultare le coperture istituzionali dello stragismo.
Non solo non sono noti i mandanti di tutte e quattordici le stragi che hanno insanguinato l’Italia, ma sempre apparati e funzionari di Stato si sono distinti nell’organizzare depistaggi, nascondere indizi, proteggere chi le aveva eseguite.
Per trent’anni non si è mai attenuata l’offensiva contro le «tante verità accertate». Menzogne, reticenze, false piste, tentativi reiterati e continuativi di inquinare la verità, iniziati forse ancor prima della strage del 2 agosto e perseguiti instancabilmente per tre decenni ad opera dei vertici degli apparati statali di «sicurezza», di neofascisti militanti, di esponenti del malaffare, di poteri occulti, di logge massoniche, dei media di regime, di quegli intrecci di potere che hanno lungamente governato questo paese e che hanno svuotato dall’interno il suo ordinamento democratico.
È questo un fondamentale processo costituente dell’attualità, che ha prodotto un paese impaurito, corrotto, ipocrita, perbenista, razzista e autoritario, sull’orlo ormai di uno sfacelo civile senza ritorno. Per tali ragioni appoggiamo l’ipotesi avanzata da De Pieri di un’assemblea della città che preluda alla manifestazione del 2 agosto e che sappia costruire insieme memoria del passato e coscienza del presente.
il Nodo Sociale Antifascista