Sul “Corriere della Sera” del 21 maggio 2013, nelle pagine della cronaca di Roma, si può leggere un articoletto che merita una qualche attenzione perché pare una miniatura del confuso sottobosco nerastro della politica che asseconda o tollera le minoranze squadriste. Magari citando, in quanto borghesia che “ama la cultura”, il povero Goethe.
La famiglia Perina, divisa tra Fli, Pdl e CasaPound
Perina uno, due e tre. L’ultima arrivata, in ordine cronologico, di una famiglia che da sempre vive di pane e politica, tutta orientata a destra, è Ivana, bionda sorella di Flavia e Marco, candidata alla presidenza del XV Municipio (l’ex XX) con CasaPound. La sua foto campeggia sui manifesti delle strade che, da dentro la città, arrivano a La Storta, la Giustiniana, Isola Farnese, attraverso i quartieri residenziali come il Fleming o l’Olgiata. Ivana se la giocherà con l’uscente Gianni Giacomini (Pdl, area Sammarco) e con Daniele Torquati del Pd, che ha vinto le primarie del centrosinistra.
Tre fratelli, i Perina, tre scelte diverse pur partendo dalla stessa matrice. Flavia, ex Msi, poi ex An, ex direttrice del Secolo d’Italia, aveva seguito Gianfranco Fini nell’avventura (finita male) di «Futuro e Libertà», ma ora è distante dalla politica: «Sono tornata a fare il mio lavoro», dice. Flavia è giornalista, e collabora con «Il Fatto quotidiano».
Marco, invece, è rimasto «fedele» al Pdl e alla corrente alemanniana. A questo giro, dopo essere stato vicepresidente e assessore alla Cultura del XX, ha scelto di non ricandidarsi, limitandosi a fare da «padrino» ad alcuni candidati locali, tra cui la figlia di Bud Spencer, Cristiana Pedersoli.
A raccogliere allora il testimone di famiglia, ecco Ivana, in lista con CPI anche per le comunali. Lei ha scelto l’ala più estrema della destra romana e su facebook si presenta con una frase di Goethe: «L’audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora».
E. Men.