Rimuovere il sangue delle stragi d’Italia facendo finta di volere la verità: quante volte lo abbiamo visto in questi anni come se quegli eventi remoti fossero un passato che non passa e avvenissero ancora. E forse è così.
Ci sono state le indagini della magistratura sulle pretestuose «piste alternative» per la strage del 2 agosto 1980, con file di camion di carte segrete provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est. Aperte solo per fare un po’ di polverone sui giornali. E infine in via di archiviazione come un nulla di fatto, perché la verità si può dimenticare ma non cancellare.
Vi è stata la riapertura delle indagini per la strage di Piazza Fontana propiziata da un libro fantasioso e furbo come il Segreto di Piazza Fontana di Paolo Cucchiarelli e da un film ipocrita e oltraggioso come Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana. Aperte solo per fare un po’ di polverone sui giornali. E ora anch’esse archiviate come un nulla di fatto, perché la verità si può dimenticare ma non cancellare.
Sappiamo tanto della strage di Piazza Fontana. Conosciamo i nomi degli assassini. Ma nell’ipocrisia del linguaggio giornalistico resta sempre una «strage senza colpevoli».
Nessuna strage di Stato pare avere davvero dei «colpevoli». A cominciare da quelle coloniali del Fascismo come ricorda Yodit Berhane:
«Si studia storia americana, francese e spagnola, ma poi non si studia la storia dell’Italia e delle sue colonie africane. Quasi nessuno, ad esempio, conosce la figura di Rodolfo Graziani, a cui hanno persino avuto il coraggio di dedicare un sacrario, costato circa 120 mila euro e inaugurato l’11 agosto 2012 ad Affile, in provincia di Roma. Un generale fascista da molti considerato eroe di guerra, nonostante il sanguinario massacro di Addis Abeba (secondo fonti etiopiche circa 30.000 morti) e l’uccisione di almeno 1600 preti cristiano-copti, accusati di aiutare i ribelli Etiopi nella rivolta contro la colonizzazione italiana. Venne inserito dall’Onu nella lista dei criminali di guerra per l’uso di gas tossici e i bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa, e sterminò migliaia di cristiani, fra cui donne e bambini».
Quando si tratta di funzionari dello Stato non c’è memoria che tenga, non c’è indagine che chiarisca… Basti il caso della Uno Bianca per cui tutto fu messo a tacere nel volgere di una mattinata. Basti pensare alla Scuola Diaz, a Bolzaneto, alle questure d’Italia… Medaglie d’oro, divise e parate sì, ma non la verità che è un ornamento incompatibile con ogni apparato di potere.