Riceviamo e condividiamo la convocazione di un presidio a Cuneo per il 5 novembre in cui si tiene un processo vergognoso per il quale certo il ministro Cancellieri non dirà «è la fine del modo» e «qualsiasi cosa io possa fare conta su di me»…
Mentre nelle aule del Tribunale ci si ingegna per mandare in galera con pene fino a 7 anni e mezzo chi concretamente ha cercato di contrastare la presenza fascista in città, l’antifascismo istituzionale cuneese invita a parlare Caselli, il procuratore capo di Torino che tanto zelo dedica alla repressione delle lotte, ultima in ordine di tempo quella del movimento popolare che si oppone all’Alta Velocità ferroviaria in Valsusa.
Nell’assordante silenzio della coscienza antifascista di Cuneo che tollera i fascisti in città, trasforma Duccio Galimberti in una grottesca macchietta per promuovere un appuntamento podistico e non ha nulla da ridire se si propongono pene degne del ventennio per un episodio di resistenza antifascista simile a tanti altri di cui la nostra città può essere fiera, dimostriamo ancora una volta che c’è chi non è disposto a starsene zitto mentre quest’opera di revisionismo storico e culturale viene messa in atto.
La legalità non può essere un valore assoluto a cui sacrificare le possibilità di pensiero critico e i tentativi di trasformare la società in cui viviamo.
Anche il Fascismo non fu forse a suo tempo legale?
Se legalità oggi significa imporre manu militari la realizzazione di progetti dannosi e inutili che le popolazioni rifiutano;
Se legalità oggi significa migliaia di migranti morti o chiusi in campi di concentramento in nome delle leggi del Mercato e dei privilegi che i «Paesi ricchi» vogliono difendere respingendo le genti che hanno affamato e derubato con secoli di colonialismo;
Se legalità significa criminalizzare e reprimere chi non si adegua a sopravvivere in un mondo così ingiusto ed avvelenato e si ribella;
come si può sostenere che la Legalità che sancisce l’ordine sociale ed economico che tanta rovina ci sta portando, sia una sacrosanta indiscutibile verità?
Mentre il giudice Caselli parlerà nella sala della Fondazione Cassa di Risparmio in via Roma, saremo quindi in piazza del Municipio a ribadire ancora una volta che c’è chi non si adegua alla manipolazione culturale che vuole trasformare la Resistenza in sostegno incondizionato al Regime vigente: resistere, oggi come ieri, significa ribellarsi ad un ordine politico, sociale e economico che discrimina e opprime.
Per questo siamo a fianco della Valsusa che resiste contro il disastro dell’Alta Velocità!
Per questo siamo a fianco di chi lotta contro il Fascismo, la xenofobia, il razzismo!
Martedì 5 novembre
ORE 20.30 – PIAZZETTA DEL MUNICIPIO (largo Odifreddi)
PRESIDIO ANTIFASCISTA E NO TAV
Interverranno Elia Somenzi, partigiano; un esponente del movimento No Tav della Valsusa; alcuni imputati nel processo per gli scontri contro CasaPound; la corale Anonima Coristi con canti popolari e della Resistenza.
Biblioteca Popolare Rebeldies
Alcuni imputati nel processo per gli scontri contro CasaPound
Alpi Libere