Oltre alla violenza squadrista, l’estrema destra italica non si gira certo i pollici. Non sapendo bene cosa dire dinanzi a un governo destreggiante e autoritario come quello del «sinistro» Matteo Renzi, durante l’estate la fascisteria si esercita intanto nell’ardua arte della bufala.
C’è il leghista romagnolo Gianluca Pini che, rabbioso in seguito all’archiviazione della «pista palestinese» per la strage neofascista del 2 agosto 1980, dichiara che «i veri colpevoli della strage sono terroristi di sinistra, la stessa sinistra che su quei morti ha lucrato per anni». E come tutti i politicanti della Lega Nord, pare che anche Pini sia un artista consumato della bufala e del raggiro.
C’è poi il falso allarme lanciato su Facebook per tre casi di Ebola a Lampedusa. È la bufala di un neofascista torinese di 44 anni con precedenti per xenofobia. La falsa notizia, subito condivisa da oltre 27 mila profili Facebook, era accompagnata da una macabra foto che ritrae un malato sfigurato dalle piaghe e il messaggio descriveva tre casi di Ebola a Lampedusa e finiva affermando che «scienziati e medici temono epidemia globale».
C’è Marcello Ruffo, noto esponente veronese di CasaPound, che pretende di finanziare con soldi pubblici un’iniziativa per «sensibilizzare i cittadini contro qualsiasi violenza politica». Ma non si comincia ricordando Samb Modou e Diop Mor assassinati da un militante di CasaPound nel 2011, né i tanti omicidi e ferimenti compiuti negli ultimi anni dalla destra neofascista. Non si ricorda l’omicidio di Nicola Tommasoli che fu compiuto nel 2008 proprio a Verona da amici e camerati di Ruffo. Si tratta invece della commemorazione «super partes» (!) di Serio Ramelli, un giovane squadrista del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975: ed è una delle pochissime vittime neofasciste dagli anni Settanta fino ad oggi, usata sempre strumentalmente dall’estrema destra per alimentare con un pizzico di vittimismo la loro attitudine omicida e stragista.
Ci sono anche due poliziotti di estrema destra che hanno diffuso la falsa notizia secondo cui alcuni agenti della Questura di Ferrara sarebbero stati contagiati dalla tubercolosi a Ferrara durante le operazioni di accoglienza degli immigrati. Ma era solo un’altra bufala.
Vedi anche Popoff quotidiano.
È tipico scrivere bufale quando non si hanno competenze nel trattare problemi complessi