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Fondazione neofascista arruola Gramsci a difesa della «stirpe»

Oggi siamo ormai entrati nell’età luminosa delle Fondazioni. Mentre i poveri sono sempre più poveri, i pochissimi ricchi sono sempre più ricchi e non sanno cosa fare dei loro troppi soldi. Così è tutto un bunga bunga di Fondazioni italiche, nazionali e patriottiche. Ecco che ora entra in attività anche la Fondazione berlusconiana dei fascistissimi: è la Fondazione Rivolta ideale, che prende nome dall’ultima opera dello scrittore Alfredo Oriani, La rivolta ideale del 1908, in cui con toni pseudo-nietzschiani si auspicava l’avvento di un leader carismatico che potesse risollevare i destini italici dopo il fallimento del progetto colonialista ad Adua e che affermasse la necessità di uno Stato forte che regoli con ampi poteri la vita sociale. Ogni riferimento al premier-mecenate è da ritenersi puramente casuale.

Sulla disonestà intellettuale di questa gente non ci sarebbe certo da spendere parole. Sennonché nel loro sito web si legge:

Gramsci scrisse che la visione di Oriani era «stata l’unico tentativo un po’ serio di nazionalizzare le masse popolari, cioè di creare un movimento democratico con radici italiane ed esigenze italiane».

Va detto che la frase di Gramsci, che morì in un carcere fascista, non si riferisce affatto al povero Oriani, buon ciclista e pessimo scrittore, ma alle menti migliori e più generose del Risorgimento, mentre Oriani aveva soltanto otto anni nel 1860 e Gramsci lo considerava un pessimo, ridicolo «storico feticista». Ecco la frase originale:

«Le osservazioni critiche dell’Omodeo alla concezione del Risorgimento come “piccola storia” sono malevoli e triviali, né egli riesce a comprendere come tale concezione sia stata l’unico tentativo un po’ serio di “nazionalizzare” le masse popolari, cioè di creare un movimento democratico con radici italiane e con esigenze italiane» (A. Gramsci, Sul Risorgimento, Roma, Editori Riuniti, 1967, p. 50).

La manipolazione della storia, l’appropriazione indebita dei morti come simboli strumentali, l’empietà e lo sfregio morale verso chi non può più replicare sono elementi tipici della lugubre strategia culturale del neofascismo. Per farsi un po’ di réclame CasaPound ha voluto usare Rino Gaetano, il Che, Luciano Bianciardi. Ora anche i fascio-berluscones allungano le loro mani sporche su Gramsci che, pur essendo morto, è ben più vivo di loro…

Contro questa genìa squallida che accumula denaro per «difendere ad ogni costo i valori morali, civili, religiosi, culturali e militari della stirpe» e che discetta di «rivolta ideale» nelle eleganti sale riservate del Senato, non possiamo auspicare altro che un’autentica rivolta civile che disperda quei presunti «valori» razzisti e guerrafondai e redistribuisca la ricchezza sociale espropriata da una borghesia neoliberista frivola e feroce. Già, dal Wisconsin al Nordafrica

Ecco una sintesi dell’avvenimento da Indymedia Toscana:

Questa mattina, a Roma, nella sala del Senato dedicata ai Caduti di Nassirya, è stata ufficialmente presentata la Fondazione Rivolta ideale che nasce dall’incontro fra le varie Associazioni che raggruppano gli ex dirigenti giovanili e nazionali del Msi.

Amici del Fuan, Amici della Giovane Italia, Centro iniziative sociali, Donne per la Fiamma tricolore, Laut, Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori e Volontari nazionali, sono le associazioni che hanno dato vita alla “Fondazione Rivolta ideale”, alla quale hanno dato la loro adesione numerosi ex parlamentari del Msi di Camera, Senato e Parlamento Europeo, oltre a tutti gli ex dirigenti delle disciolte organizzazioni missine degli anni ’50, ’60 e ’70. Promotori della iniziativa sono tre storici esponenti della destra missina: il senatore Domenico Gramazio, Ajmone Finestra (presidente nazionale della Unione combattenti della RSI, già Sindaco di Latina-Littoria) ed il giornalista-saggista Adalberto Baldoni. Alla affollatissima conferenza stampa erano presenti, fra gli altri: il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, Maurizio Gasparri, capogruppo del Popolo della Libertà al Senato, ed il conte Fernando Crociani Baglioni, presidente del Centro studi Patria e Libertà. Per il premier Rivolta ideale «ha l’orgoglio e il merito politico di riunire le associazioni della destra sociale che non hanno mai rinnegato né tradito la propria storia e i propri valori» a differenza dei «pochi transfughi» di Fli.

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4 Responses

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  1. ile says

    e Ranajit Guha, i Subaltern Studies?
    e Bipan Chandra?
    Chakrabarty?!!!!
    guarda che sono tradotti anche in italiano

    io dico: no grazie a commenti eurocentrici e razzisti!

  2. Giorgio says

    marxismo indiano? no grazie…
    perché?
    perché nessuno ne sa nulla. nemmeno tu, I suppose…

  3. Michele says

    Infatti, Gramsci è un pensatore così “debole” che hanno dovuto manipolare le sue parole per farlo entrare dentro il loro loculo di cariatidi fasciste.
    Gramsci è un pensatore così “debole” che ha ispirato Edward Said, Spivak , il marxismo indiano, ecc.

  4. Giorgio says

    Non è la prima volta, né sarà l’ultima, che pensatori “deboli” vengano fatti oggetto di appropriazione da parte dei fascisti. Cantanti, scrittori – si pensi a Pasolini. A Bordiga – faccio questo esempio, anche se non sono un suo seguace – questo affronto non può capitare! Pensiero debole, anello debole.