Va da sé che la crisi di civiltà che percorre l’Europa solletichi il carrierismo di tanti giovani politicanti di ultradestra, neocattolici, nazionalisti, leghisti, fasciofuturisti, tradizionalisti, che sperano con un po’ di xenofobia e un po’ di arroganza di emergere e assicurarsi un posto al sole.
Così Eugenio Sibona, segretario provinciale di Gioventù Italiana, nei giorni scorsi se la prendeva con le RdB e BolognaPrendeCasa denunciando allarmato che «i comunisti non concepiscono diritti e doveri». La tesi è semplice quanto inusuale: «si sono messi a parlare di diritti dimenticando che essi non vanno concepiti come dato di fatto, ma devono essere il premio per la responsabilità, per aver assolto ai propri doveri».
Secondo Sibona, i «diritti» sono dunque un «premio». Ne sa qualcosa la bambina nigeriana di 13 mesi rifiutata dall’ospedale perché le era scaduta la tessera sanitaria: il «premio» non era per lei, è morta poche ore dopo. Il padre, in regola con il permesso di soggiorno, aveva appena perso il lavoro e non poteva rinnovare il documento che avrebbe assicurato alla bimba le cure mediche. «Uccisa dalla burocrazia», ha detto qualcuno. No, uccisa da leggi vergognose, ideate da menti ignobili e caldeggiate da chi specula sull’insicurezza della gente, dai tanti sibona d’Italia.
Non contento di aver concepito una nuova teoria del diritto, Sibona ha proseguito imperterrito: «Così, per esempio, è giusta la politica del Comune, che non permette l’iscrizione all’asilo nido dei figli degli immigrati irregolari: la precedenza va agli italiani onesti, che seguono le regole, non si può permettere agli stranieri di fare i propri comodi». Già, gli italiani «onesti» come Sibona: quelli che aspirano a far carriera politica e trar profitto dalla ricchezza prodotta dalla manodopera migrante… Il provvedimento razzista sugli asili, però, non è passato (vedi Zic.it).
Adesso anche il Pidielle, sempre più alacre nel recupero della destra oltranzista e xenofoba, si associa alla campagna avviata dai neofascisti bolognesi addirittura con un manifesto, nel tentativo improbabile di scalfire il clima di solidarietà che sostiene la tendopoli degli inquilini resistenti e le lotte contro i licenziamenti. Riceviamo e condividiamo questo comunicato ed esprimiamo anche noi la nostra piena solidarietà agli accampati in lotta:
L’attacco del PdL alla tendopoli degli inquilini resistenti
17 aprile Bologna 11 giorno di tendopoli
In merito al manifesto comparso a nome del PdL sulla tendopoli siamo sicuramente d’accordo nel ritenere una vergogna una tendopoli a Bologna, infatti è davvero scandaloso che le amministrazioni locali cosi come quelle regionali e nazionali non abbiano praticamente fatto nulla in merito alla casa, e che chi vuole esercitare il proprio diritto alla casa sia costretto a dormire davanti alla sede del comune. Sul testo del comunicato, tralasciando le colorite e goffe affermazioni del PdL che ci ha scoperto a far “balotta” coi bimbi giocando al pallone, e prendendola seriamente ci pare alquanto singolare che un partito diretto da chi possiede centinaia di ville e case come Silvio Berlusconi si permetta di parlare di case popolari vecchie e degradate.
Quanti soldi ha stanziato questo governo per l’edilizia pubblica? Quanti soldi sono andati invece per abbellire e condonare ville? Ma andassero sulle ville sui colli ad attaccare i loro manifesti pieni di insulti, perché è lì che vivono quelli con i soldi, che non hanno il problema di casa, e magari speculano pure affittando appartamenti a prezzi inaccessibili.
Nella tendopoli ci sono famiglie italiane e straniere, ma questo non è il dato principale, la cosa davvero importante è che ci sono famiglie inquilini: lavoratori in cassa integrazione, mobilità, disoccupati che per colpa di chi specula sulla crisi perdono anche il diritto all’abitare. Oggi è arrivata all’11 giorno la tendopoli degli inquilini resistenti. Non chiediamo elemosina lottiamo per il diritto alla casa! Lottiamo per gli interessi popolari contrapposti agli interessi degli speculatori e del mercato privato. Nei prossimi giorni una delegazione della tendopoli sarà presente nei quartieri a partire dal Pilastro, per aprire la mobilitazione anche in altre zone della città. Invitiamo tutte la cittadinanza a firmare l’appello della tendopoli degli inquilini resistenti per il diritto all’abitare.
Per il diritto all’abitare per tutti
Per le case popolari
AS.I.A.
Bologna prende casa