Riceviamo alle 12.23 di oggi (domenica 31):
A causa della forte nevicata che si sta abbattendo su Bologna e
provincia, e data l’impossibilità per tutti, specialmente coloro che
vengono dalla provincia e da fuori Bologna, di raggiungere il centro, la
"Giornata senza permesso" è stata rinviata. Nei prossimi giorni
comunicheremo la nuova data.
Coordinamento Migranti Bologna e Provincia
Persino il Risorgimento era antirazzista. Ad esempio Goffredo Mameli, l’autore dell’Inno d’Italia, fu un fervente antirazzista e, a suo modo, un fautore della lotta di classe. Oggi, in quest’Italia di merda, risulterebbe un sovversivo, anzi un terrorista. Basta leggere un po’ del suo Inno a Roma che ripubblichiamo come viatico alla Giornata senza permesso organizzata dal Coordinamento migranti di Bologna il 31 gennaio in via Papini 28 (Bus 27 – vedi mappa).
Dimenticate o popoli
l’ire d’un dì che muore,
sarà la terra agli uomini
come una gran città:
libera, grande, unita
vivrà una nuova vita
la stanca umanità…
Strinse fratelli insieme
slavi, africani ed itali
un duolo ed una speme:
hanno un sol campo i popoli
ed un sol campo i re.
Essere solidali con i migranti, protestare insieme a loro, denunciare il nuovo razzismo di stato è oggi l’ABC dell’antifascismo.
31 GENNAIO 2010: UNA GIORNATA SENZA PERMESSO
Programma:
h. 10.00: Cinema dell’ombra e attività per i bambini
h. 13.00: Pranzo con piatti senegalesi, marocchini (offerti dall’Associazione Hilaldi Barricella) e pachistani
h. 14.00: CONCERTI
LesTouchesLouches-popularswing/jazz manouche
Gawaa–musica marocchina
h. 15.30: Tavola rotonda/assemblea: La crisi non passa, che fine fanno i migranti?
A seguire concerto di Sabàrcon Tamà
con il gruppo senegalese NgoneyNgeuwel
Il 31 gennaio 2010 i lavoratori e le lavoratrici migranti e italiani di Bologna si troveranno per dare vita a una GIORNATA SENZA PERMESSO.
Quel giorno per noi la legge Bossi-Fini, il “Pacchetto sicurezza”, il razzismo istituzionale che siamo costretti a vivere ogni giorno sulla nostra pelle non avranno alcun valore. Quel giorno saremo uniti e con la festa, la musica, il ballo, con la presenza dei nostri figli e delle nostre figlie daremo il segno chiaro che la nostra vita non può e non vuole essere schiacciata nelle maglie dello sfruttamento e del silenzio.
Quel giorno prenderemo la parola senza chiedere il permesso. Con i lavoratori, le lavoratrici, i delegati sindacali di Bologna e della provincia, le compagne e i compagni che a Brescia, Milano, Torino, nel basso mantovano e tanti altri che nel resto d’Italia condividono le nostre lotte di ogni giorno, noi diremo chiaramente che non intendiamo accettare la violenza e il razzismo con i quali questo governo sta rispondendo alla crisi. Di questo discuteremo nell’assemblea che avrà luogo alle 15.30, perché vogliamo che da lì parta un percorso nuovo, un percorso di lotta e rivendicazione che vada al di là della solidarietà e delle dichiarazioni di principio.
Sappiamo che la posta in gioco è alta. La deportazione di massa che ha messo fine alle aggressioni ai migranti a Rosarno è solo l’ultimo episodio di una violenza che noi tutti ogni giorno siamo costretti a subire: la violenza dello sfruttamento sfrenato nel regime del “contratto di soggiorno per lavoro” che ci rende la leva attraverso la quale abbattere i diritti di tutti i lavoratori. Il 31 gennaio noi vogliamo mettere al centro il lavoro migrante, per essere all’altezza di ciò che accade in Italia come in tutta Europa.
Grazie al primo marzo francese, sempre più sentiamo risuonare la parola d’ordine dello sciopero del lavoro migrante. Da anni sosteniamo che lo sciopero è il certificato di cittadinanza dei migranti. Da anni diciamo che il riconoscimento dei diritti dei migranti passa per la nostra capacità autonoma di sottrarci allo sfruttamento e al razzismo quotidiani. Sappiamo che non è facile. Sappiamo però che lo sciopero è una scommessa politica sulla quale tutti i lavoratori, migranti e italiani, oggi devono puntare.
Per questo, con il Coordinamento per lo sciopero del lavoro migrante in Italia siamo parte della campagna generale che sta sostenendo la necessità dello sciopero dei migranti anche in questo paese; e guardiamo oltre il primo marzo. Il 31 gennaio vogliamo parlare anche di una parola d’ordine che deve diventare realtà, per essere la forza dell’antirazzismo di oggi.
Per questo, tutte e tutti siete invitati il 31 gennaio, dalle ore 10.00 alle ore 20.00, alla GIORNATA SENZA PERMESSO del Coordinamento migranti di Bologna e provincia!