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Stefania Pound a Casa Craxi


Da anni il revisionismo opera secondo il trompe l’oeil della specularità fittizia.

Ad esempio gli eredi indiretti e “postfascisti” delle leggi antisemite del 1938 hanno voluto contrapporre alla “giornata della memoria” (27 gennaio) una mistificante “giornata del ricordo” (10 febbraio) che ha lo scopo di mascherare e sminuire gli efferati delitti di stampo razzista commessi dall’Italia fascista nei Balcani, in Albania e in Africa.

Non si poteva certo sottrarre a questo esercizio di equiparazione un personaggio screditato come Stefania Craxi, già nota per le sue convergenze ricambiate con CasaPound nel nome del “grande statista” Bettino. Andrea Boscolo, responsabile di Casa Pound Brescia, aveva affermato: “Noi stimiamo Bettino Craxi e condividiamo molte scelte da lui prese negli anni in cui ha governato. […] L’azione di governo di Bettino Craxi ha avuto finalità che noi condividiamo quasi completamente”. Ed ecco Stefania Craxi che ricambia il favore: “E ora ricordiamo piazzale Loreto”.

Basta prendere i quindici innocenti assassinati a Piazzale Loreto, chiamarli “martiri antifascisti”, tacere sul perché e il come della loro morte atroce, e metterli sullo stesso piano di un criminale in grande stile come Mussolini, responsabile diretto e indiretto di un cumulo impressionante di cadaveri e di dolore, fucilato secondo una condanna a morte emessa dal Comitato di Liberazione Nazionale, ovvero dall’organismo da cui è nato lo Stato repubblicano di cui Stefania Craxi è ignobile affiliata per successione familiare. E la condanna del Duce fu approvata da un legittimo, ampio moto di rabbia popolare.

In Fuente Ovejuna di Lope de Vega, commedia spagnola del 1619, il tiranno di una città andalusa è abbattuto e fatto a pezzi tanto che il lacerto più grande che ne resta è l’orecchio, e quando infine viene istituito un processo tutti gli abitanti, sottoposti a tortura, dichiarano che l’uccisore è “Fuente Ovejuna”, il nome della città, tutti quanti. Lope de Vega non era certo di animo violento o impulsivo: è che sapeva bene che così si trattano i tiranni.

Questo l’articolo apparso su Repubblica:

Stefania Craxi dopo il 25 Aprile
“E ora ricordiamo piazzale Loreto”
Il sottosegretario agli Esteri invita a “cancellare l’atroce oltraggio inflitto al cadavere di Mussolini”

“Trascorso il 65esimo anniversario della Liberazione, non vi è stato nessuno, nel panorama politico e istituzionale della nazione, ad aver avuto il coraggio politico e l’onestà intellettuale di compiere un gesto simbolico e importante volto a restituire agli italiani la verità della loro storia: recarsi a piazzale Loreto per un atto di cancellazione dell’atroce oltraggio inflitto al cadavere di Benito Mussolini”. Lo afferma Stefania Craxi, parlamentare del Pdl e sottosegretario agli Esteri.

“Potrebbe apparire una provocazione – continua la Craxi – eppure piazzale Loreto era e resta, con tutti i suoi significati, il simbolo incancellabile di un’epoca e del suo sanguinoso epilogo, teatro non di una, ma di due tragedie dolorose e terribili. L’eccidio di quindici martiri antifascisti, fucilati contro una staccionata di legno, una mattina d’agosto del 1944 da militi della repubblica sociale; le barbarie inflitte dalla folla nell’aprile del 1945 ai cadaveri di Benito Mussolini e Claretta Petacci, dei fucilati di Dongo e l’esecuzione infine di Achille Starace, ex segretario del Pnf, fucilato sul posto, dopo un processo sommario, dai partigiani antifascisti, sotto il macabro scenario dei cadaveri appesi per i piedi alla tettoia di un distributore di benzina”.

“La Storia non può in nessun caso essere tagliata in comparti separati tra loro – conclude il sottosegretario agli Esteri – Ecco il motivo per cui sarebbe stato opportuno chiudere con un gesto spettacolare: recarsi a piazzale Loreto”.

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