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Chi ha paura

Eravamo in centinaia dietro lo striscione “Liberi dalla paura, contro ogni revisionismo”, partecipi del corteo più numeroso degli ultimi anni nel trentennale della Strage di Bologna. Oltre agli attivisti degli spazi sociali e alle realtà che hanno promosso lo spezzone, molte persone si sono unite a noi riconoscendosi nell’appello a un netto rifiuto del revisionismo, dei depistaggi di Stato, così come di tutti dispositivi di paura ed esclusione con cui si pretende di governare corpi e vite.

Paura che, invece, sembra non essere mancata dalle parti dei palazzi di potere, da dove si è scelto di non mandare nessuno alla commemorazione, fuggendo dalla rabbia di una piazza che da trenta anni chiede una verità negata sui reali mandanti della bomba del 2 agosto 1980.

Senza dubbio una nota positiva, del resto, che le migliaia di persone in piazza sotto al sole battente abbiano potuto risparmiarsi le parole false e ipocrite del rappresentante del governo di turno.

Non possiamo che definire coraggioso il netto discorso del presidente dell’associazione delle vittime Paolo Bolognesi, che ha attaccato senza mezze parole i perduranti depistaggi nella ricerca della verità sulla strage e il «grumo cancerogeno» costituito da neofascismo, settori deviati dello Stato, massoneria.

Una giornata importante, ma per noi solo uno dai tanti passi da compiere verso la costruzione collettiva di una società altra, liberata da intolleranza, paura e terrore. Migliore e possibile.

LIBERI DALLA PAURA, CONTRO OGNI REVISIONISMO

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