Pubblichiamo stralci di due articoli di Bruna Brioni su AltreNotizie per riassumere i fatti fin qui avvenuti nella città lombarda, dove da due settimane resistono un gruppo di migranti su una gru e un presidio permanente in loro sostegno, nonostante l’ottusa repressione poliziesca che vede i suoi mandanti politici nella prefettura e nella giunta di centrodestra
Brescia: in aria o in nessun luogo
Lunedì 08 Novembre 2010 17:25
Sono sei gli immigrati che da dieci giorni stanno su una gru del cantiere del Metrobus in Piazzale Cesare Battisti a Brescia. La loro protesta era iniziata lo scorso 29 settembre con un corteo, seguito subito dopo da un presidio permanente davanti all’ufficio unico della Prefettura di via Lupi di Toscana (ex caserma Randaccio) dove è iniziato lo sciopero della fame. Quando il presidio è stato smantellato, sei immigrati hanno deciso di salire sulla gru e restarci, ad oltranza, fin quando non avessero avuto quel permesso di soggiorno che per loro e per le loro famiglie significa futuro. Significa vivere.
In questi giorni durissimi, per i sei sulla gru la solidarietà non è mancata: contributi spontanei della gente comune, impegno costante di attivisti e associazioni come l’Associazione diritti per tutti, unita all’informazione costante dell’emittente locale Radio Onda d’Urto e dei quotidiani locali. Ieri mattina però, la vicenda ha superato la provincia di Brescia per arrivare alla cronaca nazionale, grazie ad un bliz delle forze dell’ordine che hanno sgomberato il presidio sotto la gru, davanti al cantiere del Metrobus.
Sono state fermate e portate in questura molte persone, tra immigrati e attivisti, così come parecchi giornalisti che stavano semplicemente facendo il loro lavoro. Sarebbero 19 le persone tradotte dalla polizia (ma il numero non è ancora confermato) alcune delle quali finite in ospedale. In questura é finito anche Umberto Gobbi, portavoce dell’associazione Diritti per tutti che ha accompagnato e assistito fin dall’inizio la lotta degli immigrati. Così la situazione è ormai sfuggita di mano. Sospesi a 35 metri d’altezza, gli immigrati non danno segno di cedimento: vogliono il permesso di soggiorno cui pensavano di avere diritto con la richiesta di regolarizzazione. (Leggi tutto su AltreNotizie)
Brescia: ancora in aria per vivere
Giovedì 11 Novembre 2010 00:00
“Non molliamo” hanno detto i cinque immigrati dalla gru, dove da giorni sono arrampicati a 35 metri d’altezza, dopo che ieri nel primo pomeriggio uno di loro ha deciso di scendere. L’immigrato, che ha resistito ben undici giorni, pare sia stato accompagnato in questura non appena toccato il suolo di Piazzale Cesare Battisti a Brescia. Le condizioni di salute del giovane immigrato di origini indiane sembra non fossero affatto buone. (Leggi tutto su AltreNotizie)