Già, poi parlano di “pacificazione”…
da Radio Onda d’Urto
Giovedì sera 10 febbraio, fascisti mascherati sotto la sigla “Brescia identitaria” (una unione tra camerati di Forza nuova, Casapound e Veneto Fronte Skinheads), hanno effettuato un’ignobile aggressione.
In occasione di un presidio promosso per la cosiddetta “giornata del ricordo”, una giovane cittadina antifascista che in bicicletta percorreva la strada occupata da loro, indignata per la lugubre iniziativa, ha avuto modo di contestare la loro presenza. Per tutta risposta ha ricevuto un’aggressione da parte di una ventina di coraggiosi fascisti, che con calci e pugni si sono anche accaniti sul suo corpo a terra.
In quel momento un’automobile di passaggio con a bordo 3 compagne e un compagno, vedendo la scena, si è fermata nel vedere la ragazza a terra vittima dell’infame aggressione. Una di questi si è rivolta verbalmente ai fascisti, facendo notare l’assurdità di un pestaggio di venti uomini contro una donna. Uno degli aggressori, dopo averle gridato: “Troia, tu dovevi startene a casa”, le ha sferrato un pugno, tant’è che è stata trasferita all’Ospedale Civile con urgenza.
Il risultato quindi di questo raid squadristico è di due antifasciste ricoverate al pronto soccorso con esiti di gravi percosse e una frattura al setto nasale. A conseguenza di questo “fascistissimo coraggio” si è aggiunta poi la scure della polizia: una delle ragazze vittime dell’aggressione è stata denunciata per tentato furto (la presunta asportazione della corona d’alloro deposta dai fascisti lungo il percorso a ricordo dei cosiddetti martiri delle foibe) e l’unico uomo presente invece è accusato di “rissa”. Nessun fascista è stato individuato, fermato o denunciato.