Sono passati ormai tre anni da quel maledetto 14 settembre 2008, quando a Milano un ragazzo di 19 anni fu inseguito e ucciso a sprangate accusato di aver rubato un pacchetto di biscotti. “Abba” Abdoul Guibre era originario del Burkina Faso: uno dei moltissimi giovani che compongono quella soggettività nuova e meticcia che scorre nelle vene della nostra metropoli e ne costituisce la ricchezza più grande. La verità fu subito chiara agli occhi di tutti: Abba è stato ammazzato vigliaccamente, per il colore della sua pelle. È passato molto tempo, eppure il ricordo di ciò che successe quella notte è ancora fresco nella memoria delle persone di ogni età e di ogni paese che, mosse dall’indignazione, a migliaia scesero in piazza nelle vie della città gridando la vergogna di un ennesimo episodio di violenza razzista, mostro prodotto dalle politiche securitarie di paura e discriminazioni. Non dimenticare Abba, a tre anni di distanza, rimane necessario perché non accada ancora, ma soprattutto per costruire un futuro migliore, dal basso. Vedi il calendario delle iniziative.
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