A Bologna il leghista Manes Bernardini, quello che strillava contro le baracche abusive mentre si faceva la sua bella villetta abusiva, propone di adottare metodi squadristi per contrastare il “degrado”: «Con due legnate, vedrai che poi la città funziona bene», dice.
Insorge l’opposizione, secondo la quale non bisogna impiegare parole così esplicite ed è meglio servirsi di eufemismi. Dichiara infatti tal Gian Guido Naldi di Sinistra Ecologia e Libertà: «Non è che sentir parlare di “due manganellate” mi possa piacere, ma se intendiamo che serve un risoluto intervento delle forze dell’ordine allora sono d’accordo». Insomma, tutt’una questione di parole, di toni, ma la sostanza è la stessa.
Intanto Berlusconi afferma di sentirsi come Mussolini:
«Sono stanco di non riuscire a dettare la linea e di non poter fare la politica che vorrei. Sono più potente come libero cittadino che come presidente del Consiglio, stavo leggendo un libro sulle lettere di Mussolini a Claretta e lui ad un certo punto le dice: “Ma non capisci che io non conto niente, posso fare solo raccomandazioni”. Ecco io mi sono sentito nella stessa situazione».
Va detto che, oltre al buon gusto dei titoli con cui s’addormenta il quasi-ex presidente del Consiglio, effettivamente una certa concordanza tra i due esiste. Entrambi cadono dopo vent’anni non per una spinta di rigetto dal basso, ma per defezione, di convenienza, di parte del loro stesso apparato di potere. Dimostrazione che il potere continua a rigenerarsi, mentre si continuano a perdere occasioni e far le fortune (abusive) dei Bernardini e dei Naldi.