Sul sito di MicroMega è apparso un articolo di Annamaria Rivera che sottolinea con lucidità i legami fra razzismo di Stato e violenza xenofoba, fra leggi razziste-securitarie e omicidi neofascisti. E mostra come lo stragista di Firenze non fosse affatto un isolato, ma un intellettuale organico della destra neofascista. Riproduciamo solo la parte finale dell’articolo.
Oggi si cerca di far passare Casseri per un pazzo isolato, quando invece non si contano i siti e i giornali on line dei quali era collaboratore abituale, in compagnia di pezzi grossi del ‘pensiero’ di estrema destra. Fra questi, Gianfranco de Turris, ben noto non tanto quale ‘studioso’ dell’opera di Julius Evola ma piuttosto come caporedattore per la cultura del Giornale radio RAI. Non v’è impresa ‘culturale’ compiuta dallo stragista suicida (o suicidato?) che non lo veda in sua compagnia. Casseri e de Turris sono fianco a fianco nel Centro Studi La Runa (che ora, con scarso senso di rispetto per il defunto, ne ha cassato gli articoli). I due si scambiano i ruoli di relatore e moderatore in numerosi convegni e incontri di studio (si veda, prima che lo cancellino: http://ko-kr.facebook.com/note.php?note_id=335652373875). E l’uno, de Turris, scrive prefazioni o presentazioni alle opere dell’altro.
Un pazzo isolato? Ci spieghino allora come mai un giornalista RAI frequentasse un simile folle e la RAI spieghi ai cittadini italiani perché abbia (o abbia avuto per tanti anni) come redattore uno che, oltre a recensire e divulgare robaccia neonazista, aveva frequentazioni così pericolose. Fra l’altro, Casseri era attivo collaboratore del sito Stormfront, avatar del Ku Klux Klan: dunque, non è in senso metaforico che rimarchiamo lo stile da incappucciati della strage fiorentina.
Infine: da molti anni chi scrive cerca di mettere in guardia dalla saldatura pericolosa che in Italia si è realizzata fra il razzismo istituzionale e quello popolare, grazie all’opera ‘pedagogica’ svolta dalla Lega Nord nonché da governanti e amministratori di ogni tendenza, con l’attiva complicità di buona parte dei media e la connivenza, esplicita o implicita, di alcune élite. Oggi appare evidente come il cumulo di pacchetti-sicurezza, leggi e norme tesi a discriminare, inferiorizzare, perseguitare immigrati e rom abbia ottenuto anche il suo secondo scopo: accendere le torce di folle inferocite e armare la mano di killer razzisti. Con l’avanzare della crisi, della disoccupazione e dell’impoverimento di massa, della disgregazione sociale e del rancore collettivo che diviene razzismo, ne vedremo sempre di più. A meno che il conflitto sociale non imbocchi la strada giusta della lotta contro i poteri finanziari ed economici responsabili di una tale catastrofe e contro i loro comitati d’affari insediati nelle istituzioni.