Non v’è dubbio che l’involuzione autoritaria e razzista della società italiana sia cominciata alla fine degli anni Novanta proprio con l’istituzione delle galere etniche dei CIE-CPT, approvate con un unanime voto bipartisan che ha visto insieme postfascisti, centrosinistra, Rifondazione e Verdi. Riceviamo e condividiamo:
MERCOLEDÌ 21 MARZO 2012 H 20:30
ASSEMBLEA PUBBLICA:
“C.I.E.: LA SOSPENSIONE DEL DIRITTO”
Un ragazzo tunisino di 21 anni muore in circostanze ancora da chiarire. Una donna, affetta da AIDS, viene rimpatriata con la falsa promessa di un trasferimento in una comunità. Due ragazzi, richiedenti protezione… internazionale, vengono rimpatriati mentre la domanda d’asilo è ancora in esame, in spregio a tutte le norme interne e internazionali. L’aumento del tempo di permanenza nei CIE da 6 a 18 mesi moltiplica i casi di autolesionismo e di suicidio. Le storie vengono raccontate solo se sensazionali ma nei CIE questa è la quotidianità.
Crediamo che sia quantomeno urgente aprire un percorso in città che, partendo dalla convinzione che i CIE vadano aboliti, miri tanto a rendere pubbliche le condizioni di vita al loro interno quanto a costruire pratiche di lotta condivise.
Qualificati come luoghi di “permanenza temporanea” in realtà nascondono luoghi di vera e propria detenzione, in cui i diritti e il diritto restano “sospesi”.
Vere e proprie carceri anche se all’interno dei CIE non sono garantiti neppure i diritti minimi spettanti ai detenuti: un processo equo davanti a un giudice onorario, percorsi alternativi in luoghi protetti per chi presenta patologie, dipendenza, sieropositività. Indifferentemente viene «detenuto» chi ha subito violenza, chi ha trovato il coraggio di denunciare i propri aguzzini, chi ha lottato per i propri diritti, chi è malato, tossicodipendente, richiedente asilo e persino cittadini italiani naturalizzati che hanno avuto la sfortuna di dimenticare i documenti a casa.
Chi è rinchiuso vede come unica opportunità di uscita il compimento di atti estremi.
I CIE devono essere chiusi. La Turco-Napolitano e tutte le leggi successive devono essere abolite. Ma i CIE esistono ancora. Servono strumenti e prassi nuove per svuotarli.
Costruiamo un’assemblea pubblica per parlare di tutto questo, a partire dal contributo di chi ogni giorno incontra i reclusi nei CIE.
Associazione Interculturale Al-Sirat
Spazio Pubblico Autogestito Xm24
VIA FIORAVANTI 24, BOLOGNINA
MERCOLEDÌ 21 MARZO 2012 H 20:30