Hanno prenotato due sale a Milano, vicino alla Stazione centrale. Una venerdì 6 luglio, l’altra il giorno successivo, all’Hotel Michelangelo. «Parleremo del nostro concetto di Europa che è molto diverso da quello attuale», dice con una punta di orgoglio Luca Romagnoli, Fiamma Tricolore. E a discutere con lui ci saranno i rappresentanti dei partiti nazionalisti europei. Dagli Jobbik (Ungheria) fino al British National Party (Inghilterra). Passando per il Front National (Francia). E forse anche per i neonazisti greci. Movimenti ipernazionalisti, neofascisti, neonazisti, razzisti, xenofobi. Più dettagli nel blog dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre.
A sostenere economicamente entrambi gli eventi pare ci abbia pensato il marchese Vittorio Pancrazi, vecchio amico di Licio Gelli e gran cancelliere dell’Ordine di San Giuseppe, una loggia cavalleresca di cui fa parte il generale Amos Spiazzi di Corte Regia, vecchio militare in pensione coinvolto, ma sempre assolto, nei processi per il golpe Borghese e la strage del 17 maggio 1973 davanti alla Questura di Milano.
Gli attivisti gay di Harvey Milk saranno in piazza per “impedire” il raduno. Vedi anche ANPI e Indymedia Lombardia. Ci sono inoltre alcune interrogazioni e proteste istituzionali e pure il sindaco di Milano prende posizione… su facebook: «Auspico fortemente che sia oggi che in futuro, a fronte di eventi simili, venga effettuato ogni necessario ed approfondito controllo da parte delle autorità competenti dell’avvenuto rispetto della Legge Mancino, un giusto provvedimento che sanziona quei contenuti e simboli che troppo spesso vengono superficialmente tollerati».
Certo è che gli albergatori non sono tutti come il pessimo Hotel Michelangelo di Milano. Ad esempio, gli alberghi e i ristoranti della regione tedesca del Brandeburgo hanno intenzione di rifiutare, d’ora in poi, l’ospitalità a neonazisti e neofascisti. In una brochure della «Federazione degli Hotel e dei Ristoranti» è contenuto infatti l’appello a 1.200 esponenti del settore affinché si rifiutino di dare alloggio ad estremisti di destra. E il documento contiene in 20 pagine i simboli di riconoscimento della estrema destra europea per permettere così di individuare le persone indesiderate.
Insomma, anche con il “compagno” Pisapia, Milano non pare simile al civile Brandeburgo né ad Amburgo.