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La nazirocker è pronta a denunciare tutti

Dopo aver perso 30 date in tutta Italia in seguito al polverone sollevato dalla sua esibizione sul palco del Summer Jamboree di Senigallia, la nazirocker Dionna Dal Monte si dice pronta a denunciare chiunque dica «stronzate» sul suo conto.

«Dionna ha idee nazionalsocialiste, su questo non vi è dubbio, ma la musica non c’entra», aveva rivendicato a caldo il marito Marzio Dal Monte, già dirigente di Forza Nuova, «suprematista bianco», bassista pseudopunk vicino ai «Legittima Offesa» di Bologna, noti in città per una serie di pestaggi, angherie e altre «legittime offese». Ops!

Marzio Dal Monte parla di una perdita economica stimabile in 50-60 mila euro, dopo le critiche per l’esibizione della moglie nazirocker al parco della Resistenza di San Lazzaro, dove aveva cantato «Tomorrow belongs to me», l’inno della gioventù hitleriana nel film Cabaret, e a suo tempo inno anche del Fronte della Gioventù.

Dal 14 di agosto scorso, i coniugi Dal Monte si sarebbero visti così cancellare decine e decine di date fissate per «presunti problemi di ordine pubblico». «Ma noi non facciamo politica», dichiarano i coniugi Dal Monte che sono pronti a ricorrere all’aiuto degli avvocati.

Politica magari no, ma razzismo, idiozia, violenze quelle sì. Negli USA Marzio Dal Monte è ora sotto processo per aggressione a mano armata…

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