Nella notte di lunedì 18 novembre, al termine dell’ormai consueta cena del lunedì presso il Circolo anarchico Camillo Berneri, due individui alti e robusti con la testa rasata e vestiti con piumini scuri a strisce bianche hanno atteso che le ultime persone uscissero dalla sede e si dividessero per provare ad avvicinare dapprima due attivisti che erano però già in auto, e poi rincorrendo e aggredendo altre due persone che si erano incamminate per Via Santo Stefano. I due sono riusciti a scappare senza farsi troppo male.
Nonostante sia solo una congettura verosimile, certo è che le modalità dell’agguato, il fatto di aspettare che l’ultimo gruppo esca e si divida per tornare a casa, l’intenzione di picchiare un attivista purchessia configurano un modus operandi tipicamente neofascista.
Del resto, in queste ultime settimane anche il blog di Staffetta ha ricevuto messaggi di minaccia che identificano fra l’altro l’antifascismo con la militanza anarchica, come ad esempio questo commento lasciato proprio il 19 novembre alle 3 del mattino: «Morte al pattume anarcoide! Tutti al muro!», firmato con il nome di un repubblichino giustiziato nel 1944.
Questo tentativo premeditato di aggressione potrebbe essere quindi il frutto del clima di odio e di estremismo favorito dal Quartiere Santo Stefano ove un ex consigliere di Forza Italia ha proposto persino di intitolare una sala pubblica a Rachele Mussolini e in cui CasaPound ha potuto aprire la sua sede distinguendosi già in passato per attività intimidatorie.
Pur trattandosi di un episodio dai contorni ancora oscuri e inspiegati, ci è parso giusto notificarlo pubblicamente per invitare tutti gli antifascisti bolognesi a vigilare con la pacata fermezza che ci contraddistingue.
esprimo solidarietà contro la vile aggressione
il fascismo si alimenta di ignoranza e pasce nella sua stessa vigliaccheria. Il risultato è solo violenza autoritaria, altrettanta ignoranza, altrettanta vigliaccheria.