Gravissima e vile aggressione fascista a Cremona, nel tardo pomeriggio di domenica 18 gennaio, al CSA Dordoni: circa sessanta fascisti di Casapound con spranghe, tirapugni e cinghie si sono presentati davanti al Centro Sociale in cui si trovavano sette o otto compagni. Una decina di fascisti ha attirato fuori dallo spazio i compagni mentre gli altri cinquanta squadristi sono sbucati subito dopo e hanno aggredito con ferale violenza gli attivisti del Dordoni. Emilio, storico compagno cremonese, è stato colpito brutalmente alla testa da una spranga e, caduto a terra privo di sensi, è stato preso a calci sul volto dai fascisti. Gli altri compagni sono riusciti ad allontanare momentaneamente gli squadristi e a ritirarsi nel centro sociale dove hanno poi chiamato l’ambulanza. I fascisti hanno assediato il Dordoni finché non sono arrivati altri compagni antifascisti: a questo punto si è presentata anche la Celere che ha caricato gli antifascisti e ha permesso agli squadristi di fuggire.
Emilio ha un’emorragia cerebrale estesa ed è in coma.
Dalle parole dei militanti del Dordoni, si apprende che i fascisti di Casapound non erano solo di Cremona ma provenivano da Brescia e da Parma ed hanno usato la copertura di una partita della Cremonese contro il Mantova per compiere la loro aggressione. Casapound da poco ha aperto una sede in città e già aveva aggredito i militanti del Dordoni il 29 novembre. Come spesso avviene ed è avvenuto anche in altre città all’apertura di sedi neofasciste, magari mascherate da “centri culturali”, seguono aggressioni e pestaggi.
Come Nodo Sociale Antifascista esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai compagni e le compagne del CSA Dordoni e in particolare ad Emilio che ora versa in gravi condizioni ed è in pericolo di vita. Invitiamo inoltre a partecipare al presidio chiamato per le 18 in piazza Verdi, a Bologna, e al corteo nazionale che gli antifascisti cremonesi stanno preparando per questo sabato.
Ribadiamo che Casapound è un’organizzazione fascista e come tale vile e violenta. A Bologna, grazie ad una mobilitazione popolare antifascista di lunga durata, partita dal Quartiere Murri ed estesasi poi a tutta la città con iniziative pubbliche culturali e di socialità, presidi, cortei, la sede di Casapound ha chiuso. Ma non per questo intendiamo abbassare la guardia.
Registriamo inoltre la tacita connivenza delle istituzioni e in particolare delle FFOO che non solo hanno garantito una facile fuga agli aggressori fascisti ma hanno anche caricato i compagni che tentavano di difendersi.
In questo periodo di crisi, gli scherani del potere tentano di alzare la testa, alimentando odio razziale, xenofobia, sessismo a difesa di un sistema al collasso. Ancora una volta, ad essere aggrediti sono coloro che lottano ogni giorno per i diritti e per una società più giusta.
Crediamo che l’antifascismo sia pratica di resistenza quotidiana che si alimenta e si rafforza se alla disgregazione sociale si oppongono nuove forme di socialità liberate, di uguaglianza e giustizia sociale.
Nessuno spazio ai fascisti nelle nostre città.
Chiudere le sedi dei fascisti.
Emilio Resisti!
Nodo Sociale Antifascista (Bologna)