Soltanto nell’ottobre 2012 è stato inaugurato a Berlino il Memoriale dedicato ai Rom e ai Sinti uccisi nei lager nazisti. Tra 220mila e mezzo milione di rom e sinti finirono infatti la loro esistenza nei campi di concentramento. Ci sono voluti oltre sessant’anni perché in Europa un qualche monumento li ricordasse.
Per contrastare la violenta campagna d’odio antizigano promossa in Italia dalla destra leghista e neofascista, il 16 maggio i rom e i sinti terranno a Bologna una manifestazione nazionale di protesta e di resistenza contro il razzismo.
Ecco quel che ha dichiarato Davide Casadio, presidente della «Federazione rom e sinti insieme»:
«Non escludo assolutamente un nuovo olocausto per rom e sinti, se in Europa dovessero andare al potere persone di estrema destra come Salvini. Se dovessero accadere episodi di violenza o pogrom contro persone rom sapremo di chi sarà la colpa. Il virus del razzismo sta alimentando discriminazioni fomentate da personaggi come Salvini, che stanno facendo politica come accadde negli anni trenta, quando i nostri genitori o nonni venivano perseguitati dal nazifascismo, quando venimmo sterminati».
Il 16 maggio non è una data scelta a caso: in quel giorno infatti nel lager di Auschwitz-Birkenau gli internati sinti e rom si ribellarono ai nazisti.
E subito tutti i criptonazisti dell’Emilia-Romagna hanno provato a impedire la manifestazione antirazzista facendo appello ovviamente alla Questura. Forza Italia e Lega Nord chiedono di fermare l’iniziativa. Fratelli d’Italia vorrebbe organizzare un contro-presidio e il suo portavoce provinciale Fabrizio Nofori subito dimostra la sua vocazione razzista:
«Abbiamo deciso di convocare in contemporanea un presidio a difesa dei tanti italiani che in questi anni sono stati i veri discriminati dalle amministrazioni».
In questa città Questura e neofascismo hanno prodotto una banda di poliziotti che si divertiva a sparare alla gente e che festeggiò il Natale del 1990 nel campo nomadi di via Gobetti uccidendo due italianissimi «zingari». Ecco come «Repubblica Bologna» descriveva i fatti:
«Hanno riso in faccia alla vecchia zingara che li invitava a scaldarsi al fuoco. Sono scesi dalla Uno bianca senza quasi varcare l’ingresso del campo, poi hanno sparato, appoggiati al tettuccio della vettura come tiratori abili e ben addestrati: hanno fatto fuoco a ripetizione con una calibro 7.62, probabilmente una carabina M1, comunque un’arma militare. Bellinati è caduto di fianco al suo furgoncino Ape su cui stava caricando rottami di ferro da vendere. Patrizia Della Santina si era affacciata al finestrino della sua lunga roulotte biancazzurra: le hanno mirato al viso, sono dei professionisti, ripetono i familiari. Due proiettili anche per una bimba di 4 anni, Sara Bellinati, e una slava di 34, Lerje Lukaci, ora fuori pericolo all’ospedale Maggiore. Poi una tranquilla fuga sulla Uno, forse la stessa usata per un altro blitz armato, l’11 dicembre, nel campo zingaro di Santa Caterina, all’estrema periferia. Sabato scorso invece viaggiavano su una Golf nera gli sparatori di Borgo Panigale, che nel piazzale di un supermercato hanno preso di mira, per fortuna riuscendo solo a ferirli, due lavavetri marocchini. Prima ancora, a settembre, un assalto agli extracomunitari che dormivano in auto nel periferico quartiere del Pilastro».
Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia forse non avranno carabine M1 o altre armi, ma la loro ideologia d’odio è la stessa di allora. Questa città ha sopportato ben altre provocazioni e saprà certo respingere i discorsi di questi sordidi personaggi che fomentano l’odio solo per raccattare un pugno di voti in più.
Invitiamo tutte e tutti a sfilare il 16 maggio al fianco dei Rom e dei Sinti e a fare di quel giorno una favolosa festa di libertà e fratellanza!