A Milano il PD organizza un sabato di lavoro patriottico e gratuito raccogliendo «volontari» per ripulire i «danni» della mobilitazione No Expo. E i media subito ne fanno la notizia del giorno, anzi uno spot ipocrita per Expo.
Fatte le debite proporzioni, sembra quasi un remake del «sabato fascista», durante il quale la gente lavorava gratis o faceva esercizi ginnici per la Patria e per le foto sui giornali di regime.
Del resto nel 1920, per far fallire lo sciopero dei netturbini, i fascisti si misero a spazzare e pulire le strade al loro posto, da Roma a Milano, ottenendo il plauso della buona borghesia spaventata dalle proteste e dalla crisi economica.
Oggi, in modo diverso ma non meno decisivo, siamo di nuovo in quel passaggio rischioso tra rivolta e controrivoluzione. E occorre trovare la via dell’insurrezione civile, della festa e della solidarietà.