Ci sono atti iniqui o servili che infangano per sempre una persona o un’organizzazione politica.
Nella «Storia universale dell’infamia» una piccola parte ce l’ha anche Renato Zangheri che il 12 marzo 1977, dopo che le forze dell’ordine avevano sparato alla schiena di un militante di estrema sinistra, a colloquio con il questore affermò:
«Siete in guerra, e non si può criticare chi è in guerra».
La frase compare fra virgolette sulla prima pagina del «Resto del Carlino» di domenica 13 marzo 1977.
Per la prima volta in Italia un’organizzazione ufficiale del movimento operaio reprimeva con ferocia i movimenti sociali aprendo la strada a un’epoca di sfascio civile e di avanzamento delle reazione autoritaria.
Vedi anche Renato Zangheri e i carri armati