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Il fascismo che viene e la Bologna leporina

Nel napoletano, tre carabinieri hanno falsamente accusato un immigrato di possesso di armi clandestine con finalità di terrorismo internazionale. Avevano fabbricato false prove solo per effettuare un arresto eclatante e ricevere un encomio. E non è un fatto isolato.

In fondo, questo episodio può valere come metafora di quello che sta avvenendo. La politica sta fabbricando falsità e menzogne solo per avere l’encomio dei sondaggi e dei social. Dietro l’odio e la mistificazione, c’è solo il vuoto. E intanto gran coccole a poliziotti e neofascisti per garantire un minimo di tenuta sociale al sistema della diseguaglianza.

A Trento un lavoratore che aveva chiesto un giorno di malattia perché non si sentiva bene, ha avuto questa risposta di ordinario razzismo dal suo datore di lavoro:

«Ti posso anche ammazzare, ora che è andato su Salvini. Ti brucio vivo, bastardo islamico. Islamico di merda, che muoia tutta la tua razza. Cos’è che c’hai? Il tuo ramadam? Vedrai che ti mando Casapound, sai cos’è Casapound a Trento? Per rapirti ti bruciamo vivo. Stai attento, stai attento che ti mangiamo. E domattina, al capannone, hai capito?».

Tra stragi in mare, spari e stupri razzisti, salari da fame, cariche, arresti, morti sul lavoro e intimidazioni varie ci si accorge che il fascismo quotidiano era già qui, e ora si è solamente tolto la maschera. Poi c’è quel nulla chiamato PD che gli ha aperto la porta e srotolato il tappetino. A Bologna non meno che altrove.

C’è il nulla detto Lepore, che vorrebbe trovare il modo di collaborare con la leghista Borgonzoni e quasi quasi rimpiange di non aver scelto un altro carrozzone:

«Speriamo che il nuovo sottosegretario alla Cultura ci aiuti a fare in modo che nei comuni italiani si possa tornare a fare eventi in tutta sicurezza […]. E visto che Lucia Borgonzoni è assunta al cielo – e a lei vanno i miei migliori auguri – sono sicuro che troveremo il modo di collaborare».

C’è il nulla detto Merola, secondo cui il PD deve «semplicemente mettersi al lavoro e ricominciare dall’inizio, come diceva Gramsci, ma lui aveva una dittatura fascista e noi abbiamo una cosa ben più tranquilla»…

C’è il nulla detto Ara, che si sdegna per qualche scritta ACAB sui muri della Bolognina e chiede di indagare: «Qualcuno non vuole il processo di rigenerazione della Bolognina. È gente violenta». E l’assessore Lepore: «Ci costituiremo parte civile». Al limite potrebbero costituirsi parte incivile

C’è il nulla detto Aitini, che invoca l’aiuto del Ministro dell’Inferno Matteo Salvini per impedire sbarchi in Montagnola…

La guerra capitalistica soffia un po’ ovunque e gli Stati serrano i ranghi con dosi crescenti di autoritarismo e razzismo. «Patria, si fa chiamare lo Stato ogniqualvolta si accinge a uccidere», diceva Friedrich Dürrenmatt. Prepariamoci, perché sarà presto. Ora e sempre solidarietà e resistenza!

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