L’ultima vile moda tra leghisti e neofascisti è quella di colpire persone indifese usando pistole soft air.
Forse il primo episodio è avvenuto l’11 giugno a Caserta. Due giovani originari del Mali, Daby e Sekou, vengono affiancati da un’auto di colore nero con tre persone a bordo che, al grido di «Salvini, Salvini!», sparano due colpi di pistola soft air a distanza ravvicinata ferendo al torace Daby e mancando di poco Sekou. I due giovani maliani collaboravano con il centro sociale Ex Canapificio di Caserta. E il ministro dell’Inferno Salvini ha subito dichiarato che era una fake news avvallando implicitamente la cosa…
Poi, il 20 giugno la stessa cosa accade a Napoli. In pieno centro, uno chef maliano 22enne viene affiancato da un’auto e ferito da una scarica di pallini, mentre gli aggressori se la ridono. Collaborava da tempo con gli attivisti dell’Ex Opg Occupato-Je so’ pazzo. E il ministro dell’Inferno Salvini ha detto che era una fake news avvallando pure il secondo episodio…
Ora però è successo anche a Forlì due volte in pochi giorni, sempre in viale Bolognesi, sempre di notte. Dapprima, ad essere colpito da proiettili soft air è stato un ivoriano di 33 anni: era in sella a una bici e il colpo è partito da un’auto che lo ha affiancato: ha riportato ferite all’addome, con prognosi di 10 giorni. Qualche giorno dopo, una donna nigeriana è stata affiancata da un motorino e una delle due persone a bordo l’ha ferita al piede sempre con una pistola soft air.
A Lecce una trans 40enne è stata ferita con un colpo in pieno volto. Un’auto occupata da due persone si è avvicinata sparandole con una pistola soft air. I pallini, tra le altre lesioni, hanno colpito l’occhio sinistro provocando danni irreversibili alla vista.
A La Spezia un nordafricano è stato ferito alla spalla mentre passeggiava…
A Latina sono stati feriti due ragazzi nigeriani che si trovavano alla fermata dell’autobus…
A Roma una bimba rom è stata colpita alla schiena mentre era in braccio a sua madre…
Sono episodi così abietti e spregevoli da rendere vuota e superficiale ogni parola di commento. Oggi occorre parlare con i fatti, con la solidarietà e con la lotta. Ora e sempre resistenza!
Perché, come scriveva Erasmo da Rotterdam, «bellum e bello seritur, e simulato verum, e pusillo maximum exoritur» («la guerra genera la guerra, da una guerra finta nasce una guerra vera, da una guerra piccola una guerra poderosa»).