In Germania, l’indagine sugli omicidi del kebab sfiora adesso il partito nazionaldemocratico tedesco (NPD), omologo e alleato di Forza nuova. Un presunto complice della cellula neonazista responsabile di una decina di vittime, fra cui nove turchi, è – guarda caso – il fratello di uno dei capi dell’organizzazione giovanile del NPD.
Ma la violenza nazifascista e/o identitaria è possibile in Europa per la tolleranza delle istituzioni e per la consueta minimizzazione e spoliticizzazione operata da tivù, politica e giornali: «I ministri dell’Interno confederale e regionale in Germania hanno corretto e addolcito le statistiche sui crimini – denuncia Memet Kılıç, deputato tedesco di origini turche – E le minacce di razzismo e i crimini razzisti sono stati registrati come insulti o controversie».