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Per un antifascismo rivoluzionario! Sulla mobilitazione di oggi a Bologna

Oggi è stata una importante giornata di antifascismo, l’ultima tappa in ordine di tempo, dopo il grande corteo del 25 aprile e dopo le innumerevoli mobilitazioni antifasciste, grandi e piccole, che a Bologna siamo riusciti a mettere in campo negli ultimi anni.

Da qui bisogna partire e ripartire per ribaltare quel contesto, gonfiato ad arte dalla propaganda di regime, che vorrebbe le antifasciste e i libertari succubi e sulla difensiva. Bisogna ripartire e andare ad attaccare: il nostro antifascismo è rivoluzionario perché intende ribaltare un presente fatto di autoritarismo – a tutti i livelli – e di sfruttamento.

Oggi è stato importante, dicevamo, perché Fiore e Forza Nuova non sono oggi solo un leader riciclato e un partitucolo da quattro voti: le loro politiche autoritarie, omofobe, integraliste cattoliche, razziste sono attualmente al governo, sono quelle di Salvini e dei suo alleati europei e non. Ecco perché contrastare Forza Nuova vuol dire per noi contrastare tutti i fascismi, a partire da quello che è oggi al governo in Italia, senza concedere nulla a tutti quei partiti, come il PD, che si fanno belli con la parola antifascista prima delle elezioni, salvo portare avanti politiche di impoverimento e di oppressione quotidiana tutte le volte che sono al potere. L’antifascimo è nostro e non lo deleghiamo! A nessuna istituzione, a nessun partito, a nessun rappresentante, a nessun intermediario.

Oggi, come tante altre volte, è bene tenere sempre a mente le ragioni del dispositivo di polizia che il ministero degli Interni e la questura mettono in atto per proteggere “30 stronzi”. Perché lo fanno? Perché Forza Nuova, erede di Terza posizione, è il braccio politico dello Stato e dei suoi “pezzi” più reazionari. Coperti, appoggiati, finanziati, coccolati dagli apparati statali a livello italiano e a livello europeo: i fondatori di Forza Nuova da una parte e di Casa Pound dall’altra vengono fuori da una storia infame ma chiarissima e oggi sono portati sul palmo della mano da chi intende ancora usarli contro le istanze di libertà, di giustizia sociale e di internazionalismo.

Se oggi a Bologna Forza Nuova si è coperta di ridicolo, questura e ministero degli Interni si sono confermati incapaci di ogni decenza nel volere rimarcare il carattere autoritario e violento dello Stato italiano difendendo Forza Nuova e caricando gli antifascisti: ai feriti la nostra solidarietà! Ricordiamo sempre che i fascisti sono la mano, e gli apparati dello Stato la testa. Proprio come il 2 agosto del 1980.

Anniversario in cui, anche questo anno saremo in piazza, per ricordare la natura infame di tutti i fascismi, di Stato e “di strada”.

“Col fascismo non si discute, lo si distrugge” (Buenaventura Durruti)

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