Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sezione “G. Palmieri” – Università di Bologna
Via delle Belle Arti, 22 – Bologna
Giovedì 23 Febbraio, h. 20.30
Aula 1 di Scienze Politiche, Strada Maggiore 45 – Bologna
Proiezione della video intervista
“Le eredità di Vittoria Giunti”
Autore Gaetano Alessi
Prefazione Giorgio Santelli
Editore Edizioni Ad Est
Pochi conoscono la storia e l’identità della prima donna sindaco di Sicilia. Vittoria Giunti, siciliana di adozione, per scelta d’amore, comunista e partigiana, fu la prima donna a ricoprire la carica di sindaco in Sicilia, tra i primi sindaci d’Italia, dopo il fascismo. Grazie a Gaetano Alessi, giovane militante e dirigente di sinistra, sindacalista, attivista antimafia con l’Arci, giornalista freelance, editorialista di Articolo 21 e Liberainformazione, oggi viene restituita memoria storica a questa donna straordinaria, che rischiava l’oblio.
Vittoria Giunti, classe 1917, fiorentina di origine, di famiglia antifascista, di tradizione ottocentesca per la libertà e il rispetto della persona fa una scelta di impegno, necessaria e sentita: diventa partigiana e lotta per la liberazione e la libertà. Il suo trasferimento in Sicilia la porterà a conoscere un’altra Resistenza, quella contro la mafia del feudo e per l’emancipazione femminile. In un’epoca di povertà e arretratezza, Vittoria conquista i siciliani, che per lei avranno parole di stima e affetto perché le riconoscono l’onestà intellettuale, l’amore per gli ideali, veri e universali, rappresentati fortemente dal Partito Comunista, per il quale milita e agisce rispondendo al sogno di libertà che aveva visto realizzare nell’Italia del 25 aprile del 1945. Spinta da questo entusiasmo Vittoria Giunti diventerà sindaco a Santa Elisabetta (AG), nel 1956.
Quarant’anni dopo, avanti con l’età, ma mai doma si ergerà a baluardo di un gruppo di ragazzi che da soli si opporranno a Raffadali (AG) alla più potente famiglia politico/mafiosa della Sicilia: quella dell’ex governatore di Sicilia Totò Cuffaro che proprio in quel paese ha avuto i natali.
Una terza “Resistenza” che passando dal tritacarne della mafiosità vedrà otto anni dopo i ragazzi vincere e la partigiana Vittoria andare via portando con se l’amore di un’intera comunità.
Bologna, 21.02.2012 ANPI-Unibo e Anpi-Lame