Già nel 2008 scrivevamo che «dimenticare la specificità delle stragi di Stato pare diventato ormai un obbligo istituzionale a cui nessuno si sottrae. Dopo il revisionismo su fascismo e Resistenza, il revisionismo sul neofascismo stragista è un passo decisivo sulla via di un nuovo regime totalitario».
È un percorso di smemoratezze, menzogne e rimozioni incoraggiato incessantemente da giornali, libri, film. Basta moltiplicare le ipotesi senza il minimo indizio e senza alcuna logica, e la storia diventa un balletto dove tutto è possibile. Di fatto, qualsiasi cosa va bene, anche la più incredibile, pur di far dimenticare che i mandanti delle stragi stavano verosimilmente ai piani più alti dello Stato.
Nel 2009 era uscito il pasticciato volume Il segreto di Piazza Fontana di Paolo Cucchiarelli, pieno di inesattezze e fandonie: l’autore si inventa che per la strage di piazza Fontana erano necessarie due bombe, una anarchica e una fascista, poste nello stesso luogo, una sopra l’altra. Basta sovrapporre la realtà accertata (la bomba neofascista collocata da Ordine Nuovo) e l’irrealtà fantasiosa (l’immaginaria bomba anarchica) per rendere pienamente manipolabile – o quantomeno sempre più evanescente – la verità storica.
Ora, proprio il fantasioso Cucchiarelli ha collaborato come consulente a un film sulla strage di Piazza Fontana: Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana. Ed è un’operazione di revisionismo sulla storia della strage, fatta diventare da “strage di Stato” a “strage degli opposti estremismi”. Una riscrittura in puro stile orwelliano, come viene puntualizzato qui: La strage della verità.
Anzi, ci si trova di fronte a una stucchevole apologia e santificazione dello Stato: dei buoni poliziotti (Calabresi), dei buoni politici (Moro), dei buoni magistrati (Paolillo). Insomma, un film, come ha scritto qualcuno, indecente, o meglio vergognoso, nel suo pasticciare e manomettere senza coraggio né verosimiglianza una vicenda cruciale della storia italiana. Una strage di Stato.
Vedi anche:
Fumi e nebbie sulla strage di Piazza Fontana, di Sergio Cararo
Il telefilm della bomba. Marco Tullio Giordana non è riuscito a fare, nonostante i mezzi, un lavoro decente su Piazza Fontana, di Goffredo Fofi
43 anni. Piazza Fontana, un libro, un film, di Adriano Sofri
“Il romanzo di una strage”: un film ammiccante, menzognero, pavido, vigliacco, politicamente corretto, cialtrone, di Girolamo De Michele
“Il segreto di Piazza Fontana”: un’occasione persa, di Francesco “baro” Barilli e Saverio Ferrari
complimenti per il lavoro di ricerca e memoria…..