Accompagnati da saluti romani (vedi foto) si sono svolti il 27 luglio nella chiesa di Santa Maria dei Servi i funerali del sacerdote fascista Pellegrino Santucci morto a 89 anni. Erano presenti alle esequie anche Galeazzo Bignami (ex AN) e Maurizio Cevenini, uno dei candidati «di sinistra» alla poltrona di sindaco di Bologna.
Pellegrino Santucci, a lungo seguace di monsignor Lefebvre, figura-chiave nella destituzione del cardinale Lercaro dalla sua diocesi nel 1968, volta a volta definito «fascistone di Dio» e «Cappellano ufficiale delle camicie nere d’Italia», per anni cappellano dei fascisti dell’«Associazione volontari di Bir El Gobi», ha sempre celebrato a Predappio messe per la nascita del Duce e per l’anniversario della marcia su Roma, ha confortato i reduci del Fascismo, fiancheggiato culturalmente le organizzazioni neofasciste, promosso un revisionismo fazioso sulla lotta di Liberazione. Insomma, un esempio illustre di clericofascismo.
Nell’omelia l’arcireazionario monsignor Vecchi ha detto che Santucci «non sempre è riuscito ad evitare le esondazioni dall’alveo del grande fiume della sua parresia, cioè dal suo coraggio di testimoniare la fede in Gesù Cristo in modo integrale».
Soprattutto esondazioni di saluti romani.