Il 2 agosto, dopo il corteo per il trentennale della strage, dalle ore 12 un gruppo di compagne organizza un presidio in Piazza Roosevelt, tra la questura e la prefettura, per protestare contro il rimpatrio forzato di Faith, la ragazza nigeriana condannata a morte nel paese in cui è stata deportata (vedi la notizia su Radio Città del Capo, il comunicato della questura e le contestazioni dell’avvocato, l’Unità e Repubblica), e contro la possibile deportazione di Ngom, arrivata in Italia dodici anni fa e ora rinchiusa nel CIE di via Mattei (vedi l’Unità).
Istituiti il 6 marzo 1998 dal governo Prodi con la legge Turco-Napolitano (votata da un’ampia schiera di forze parlamentari: da AN ai DS, a Rifondazione e ai Verdi), perfezionati dalla legge Bossi-Fini e assecondati anche da giunte di centrosinistra come quella dell’Emilia-Romagna o da amministrazioni “rosse” come quella di Modena, i Centri di Identificazione ed Espulsione per immigrati (ex CPT, ora CIE) sono oggi il monumento atroce al degrado delle già esigue libertà borghesi. Fra le loro mura si consumano violenze senza nome e si calpesta la vita e le speranze di migliaia di esistenze “usa e getta”.
Di fronte ai muri, al filo spinato, allo sfruttamento, al razzismo di Stato, crediamo che la giusta parola d’ordine non sia quella di umanizzare l’ingiustizia ma di abolirla e abbatterla. Per un mondo senza frontiere e senza galere!
Leggi il volantino che indice il presidio (qui in formato pdf per stamparlo e diffonderlo).