Secondo il Guardian e il Corriere a Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia, prospera un’organizzazione ultranazionalista che ha nello «statuto» la salvaguardia della purezza della razza mongola e che sta raccogliendo sempre più consensi. Una sorta di Lega Nord in Mongolia.
A scanso di equivoci gli adepti hanno scelto come simbolo la croce uncinata e si sono chiamati Tsagaan Khass, «svastica bianca». Le intenzioni sono quelle di tutti i partiti populisti e xenofobi: lotta alle ingiustizie sociali, alla corruzione e all’indifferenza politica, alla droga, alla prostituzione e al crimine in generale. Si definiscono antiviolenti e si autoproclamano «supporto alla polizia regolare».
Ma i loro raduni mettono paura: giacche militari, magliette con svastica, capelli rasati e braccio teso alla nazista. «Adolf Hitler? Un uomo rispettabile – dice convinto “Grande fratello”, nome di battaglia del leader degli Tsagaan Khaas – perché il suo obiettivo era quello di preservare l’identità nazionale. Siamo contro la guerra ma andremo fino in fondo ai nostri diritti». «Dobbiamo essere sicuri che il sangue della nostra patria resti puro. Sarà fondamentale per la nostra indipendenza», aggiunge il 23enne Battur, un convinto apostolo della svastica bianca. «Dobbiamo evitare che gli stranieri, e soprattutto i cinesi, si uniscano alle nostre donne creando una razza nuova, diversa da quella pura generata da Gengis Khan».
Insomma, non solo in Europa l’ossessione razziale e sessista pare l’ultima frontiera della politica.