Certo è che le elezioni sono la più maleodorante stagione dell’anno. Domani, mercoledì 9 gennaio è atteso a Bologna il sindaco di Verona Flavio Tosi per inaugurare la campagna elettorale della Lega Nord travolta dagli scandali.
Alle ore 20 si terrà un simposio elettorale alla Trattoria da Paolo, presso il circolo del tennis «Nettuno», in via Fancelli 5. Saranno presenti il demone etrusco Manes Bernardini e il deputato xenofobo Fabio Rainieri implicato nel crac da 40 milioni di euro dell’Agricola Emiliana di Pavullo… Eh già!… ostriche per tutti!
Insomma, genuini ladri padani che non solo si sono appropriati dei soldi della collettività, ma hanno anche rubato un futuro più solidale, equo e sereno a questo paese.
Da anni si sa che cos’è realmente la Lega Nord: un partito corrotto, colluso, bugiardo, truffatore, affarista.
Vi sono banche leghiste che hanno coperto truffe su vasta scala. Vi sono amministratori leghisti che hanno rapporti con boss della ’Ndrangheta, o che sono stati sorpresi con le mazzette in mano, o che fanno cospicui favori a parenti e amici. Vi sono comuni leghisti così ben amministrati da dichiarare bancarotta.
Ma la Lega Nord ha qualcosa in più rispetto ad altri partiti: ha cercato di convogliare ossessivamente sui migranti la rabbia generata dall’ingiustizia sociale.
È un partito razzista, xenofobo, che si compiace di una continua, aggressiva istigazione all’odio razziale.
Un parlamentare leghista, Mario Borghezio, si è lasciato sfuggire questa dichiarazione: «Il regionalismo è solo una copertura. Noi siamo sempre i fascisti di un tempo».
Per fortuna, il loro tempo è finito e oggi si vede benissimo che tutto il razzismo propagandato da questi tragici guitti non era che un paravento per l’affarismo più spregiudicato.
La Panzania è finita, resta però il razzismo e la xenofobia che hanno sparso a piene mani nella società italiana per vent’anni.