Oggi il presunto «ricordo» delle foibe non è pietà verso i morti, ma una strumentalizzazione volta solo a rivalutare storicamente l’esperienza della dittatura fascista e a riproporre un’ottica nazionalista e razzista, screditando la Resistenza partigiana e sfruttando tragici episodi del passato per manipolare la storia a proprio uso e consumo.
Non sorprende che CasaPound, sempre in prima fila quando si tratta di fantasie revisioniste, possa parlare quest’anno di 20.000 vittime delle foibe fra il 1943 e il 1947 e scendere in piazza sabato 7 febbraio alle ore 17.30 a Forlì in Piazza Saffi al grido paradossale di «Io non scordo»!
Quello di moltiplicare il numero degli infoibati – fra cui moltissimi gerarchi fascisti e collaborazionisti macchiatisi di gravissimi delitti e violenze – e di sparare cifre a casaccio manipolando i documenti è un’abitudine sbugiardata da studi storici recenti come quelli di Enzo Collotti, Alessandra Kersevan, Claudia Cernigoi e Sandi Volk. Basti dire che i 500 infoibati istriani – numero documentato da ricerche serie e accurate – diventano 4.000… 5.000… fino addirittura a 20.000…
Anche noi non scordiamo. Non scordiamo che CasaPound è un vivaio di squadristi, di antisemiti e di assassini che godono spesso del beneplacito di questure compiacenti. A Cremona come a Forlì…
E con il pretesto delle foibe i neofascisti di CasaPound vorrebbero sfilare anche a Pavia, con ritrovo alle 18 in Piazza del Municipio e alle 18.30 fiaccolata per le vie del centro. Una contromanifestazione regionale partirà da Piazza della Vittoria alle ore 17.
Ora e sempre resistenza!