Viviamo in tempi di normalizzazione sempre più spinta in cui anche il fatto di raccontare l’evidenza deve essere subito sanzionato e punito.
Così, con sentenza esecutiva di primo grado emessa dal Tribunale di Roma, presidente Tommaso Marvasi e giudici Marzia Cruciani e Paolo Catallozzi, il regista del documentario Nazirock, Claudio Lazzaro, è stato condannato a pagare 15mila euro, più otto-novemila di spese processuali, in favore del «fascista» e «nazionalsocialista» bolognese Gigi Guerzoni, voce e chitarra del gruppo dei «Legittima Offesa».
Ma è un fatto che il leader dei «Legittima Offesa» abbia numerosi precedenti per reati di discriminazione razziale, porto d’armi, fabbricazione di ordigni esplosivi, minacce, violenze e pestaggi (vedi ad esempio qui e qui). È lui stesso, d’altra parte, a dichiararsi «fascista», «squadrista» e «nazionalsocialista». E i testi delle sue canzoni sono pieni di cose come «Se già ci conoscete è perché le avete prese, siamo gli squadristi della curva bolognese», oppure «Onore e gloria per Salò»…
Ma per i giudici il documentario Nazirock «si presenta lesivo dell’onore e della reputazione» di Guerzoni «in quanto induce il pubblico a ritenere che si faccia portatore di idee violente, antidemocratiche e non rispettose degli altri».
Insomma, una bella apologia di fascismo da parte dei giudici della Repubblica «nata dalla Resistenza»…