In merito alla nuova Carta costituzionale ungherese, Gaspár Támás Miklós ha dichiarato in un’intervista: «Questa Costituzione combina in modo originale due elementi. Un testo legale neo-conservatore, che sospende ogni diritto sociale, direi un sogno thatcheriano realizzato. Dal diritto al welfare al principio del giusto compenso, ogni traccia di giustizia sociale scompare per far posto a una sostanza fortemente anti-egualitaria. L’altro elemento è quello autoritario, che centralizza il potere nelle mani dell’esecutivo, ridimensiona gli organi di controllo, limita la libertà di espressione, ma riconosce il diritto a possedere armi da fuoco per ogni privato cittadino. In aperta contraddizione con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, i diritti non sono dichiarati come dati e naturali, ma sono condizionati a obblighi e compiti: per esempio, chiunque goda di un beneficio statale come la pensione o l’assistenza sanitaria, ne ha diritto solo se fa un’attività utile alla comunità, in base al giudizio dell’autorità statale. In altre parole, riduce il ruolo dello Stato nei rapporti sociali, ma lo aumenta a dismisura nel mantenimento dell’ordine».
Sul nazionalismo magiaro e l’onda nera europea un buon approfondimento è quello di Scépsi anche via Zic.
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