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Nessuna persona è clandestina! Nessun C.I.E. deve essere riaperto!

Sono ormai quasi vent’anni che la legge Turco-Napolitano e poi la Bossi-Fini hanno cercato di limitare al massimo il fenomeno immigratorio, impedendo ai migranti dall’Africa o dall’Oriente di prendere un aereo per l’Italia e costringendoli – per un costo anche dieci o quindici volte superiore – ad affidarsi a ciò che i giornali chiamano, con lugubre eufemismo, i «viaggi della speranza». Sono norme costate un numero imprecisato di vite umane, forse più di 200.000: uomini, donne, bambini, vecchi…

Non vi è dubbio che la Turco-Napolitano e la Bossi-Fini siano leggi contrarie ai principi fondamentali di umanità e di solidarietà. Anzi, la Turco-Napolitano è stata la prima legge di ispirazione razzista in Italia dopo le feroci leggi antisemite del 1938.

Così, nella primavera del 2014, quegli stessi politicanti che avevano voluto e promosso per decenni la barbarie razzista dei rastrellamenti e delle espulsioni di migranti, scoprivano tutt’a un tratto che «i C.I.E. sono un inferno» promettendo che non sarebbero stati mai più riaperti.

Non c’è dubbio che i C.I.E. abbiano fatto parte di un sistema devastante. Tutti i gruppuscoli neofascisti e neonazisti impallidiscono di fronte all’infamia delle politiche migratorie degli ultimi vent’anni. Tutte le terribili stragi neonaziste e islamiste degli ultimi anni sbiadiscono di fronte ai mucchi di cadaveri senza nome che affondano nelle acque del Mediterraneo.

Ora però il governo sta elaborando un piano di riapertura dei C.I.E. che riguarda Milano, Gradisca d’Isonzo, Potenza e Bologna.

Si tratta di disumani lager razzisti in cui verranno imprigionate persone che non hanno commesso alcun reato e che sono colpevoli soltanto di non essere in regola con la burocrazia dell’immigrazione. Gente che soffrirà coercizione, dolore e talora fame e morte per la mancanza di un timbro su un pezzo di carta.

Né va dimenticato che il sistema concentrazionario dei C.I.E. ha prodotto in passato vessazioni di ogni genere: sedativi nel cibo, manganellate quotidiane, stupri e ricatti sessuali, espulsioni illegali, minacce continue di venire deportati.

Nella Magna Charta, che è al fondamento della civiltà europea, si legge «No free man shall be imprisoned».

Non si combatte il terrore con i rastrellamenti di «clandestini» e l’orrore quotidiano dei C.I.E.

Nessuna persona è clandestina! Nessun C.I.E. deve essere riaperto!

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